Politica

Rodotà Presidente, è finita l’era del compromesso al ribasso

L’elezione dei presidenti delle due Camere è stato finalmente dopo anni un momento alto della vita politica italiana. Il Pd, sotto la spinta degli eventi politici e della batosta elettorale, ha dovuto fare i conti con se stesso. La stagione perversa del compromesso al ribasso potrebbe essere al capolinea e il centrosinistra, sembra ormai condannato a fare il proprio mestiere. La partita non è vinta.

Occorre proprio adesso una fortissima spinta dal basso, occorre che i vecchi boiardi continuino a sentirsi braccati. La partita può essere vinta definitivamente tra qualche settimana con l’elezione di un Capo dello Stato che non sia Gianni Letta o Massimo D’Alema, che non sia un rudere di una politica che ha fatto il suo tempo. L’Italia merita di meglio, il nostro Paese, la nostra Patria (usiamo a questa parola senza timore perché non appartiene alla destra ma a tutti noi!) ha bisogno di una personalità di altissimo profilo e di grande autorevolezza morale. Per questo vorrei invitare i Fatto Quotidiano a lanciare una raccolta di firme per chieder ai parlamentari, non solo ai partiti, di avere cuore e coraggio e votare come Presidente della Repubblica, il professor Stefano Rodotà. Un partigiano della Costituzione.