Politica

Pd siciliano, dov’è il rinnovamento?

In Sicilia il Partito Democratico sembra abbia deciso di superare se stesso. E’ di ieri pomeriggio la notizia che Italia dei Valori e con essa soprattutto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, hanno deciso di sostenere la candidatura a presidente della Regione di Claudio Fava

Il Pd e l’IdV a livello nazionale sono da tempo ai ferri corti e Di Pietro è stato fatto mettere alla porta dai servitori.

A Palermo la candidatura di Orlando ha avuto come principale competitore, con toni da guerra nucleare, non il candidato di un centro destra diviso, con i suoi uomini l’un contro l’altro armati (cosa che puntualmente si sta verificando anche nella competizione regionale), bensì il candidato del Partito democratico Ferrandelli che oggi andrà a guidare la lista a sostegno di Rosario Crocetta proprio a Palermo.

Ebbene con questo quadro politico, dopo essere stato alleato fedele e scodinzolante del Governo Lombardo, e presentandosi oggi con l’alleanza di ferro con i cuffariani dell’UdC, il Pd siciliano ha vissuto l’annuncio del sostegno dell’IdV a Fava come una sorta di offesa personale, un tradimento!

L’ineffabile segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo – un vero Fregoli della politica, che poche settimane fa, pur di evitare la candidatura di personaggio a dir poco singolare come Crocetta, aveva implorato chiunque (persino Pippo Baudo) affinché si candidasse – considera la scelta di Orlando e Di Pietro poco meno di un’azione scandalosa, quasi un’offesa. Perchè – ha spiegato con felice prosa – sostanzialmente ogni voto di sinistra che non va a Crocetta è un voto dato all’avversario. Lupo con una faccia di bronzo ineguagliabile ha scritto su un comunicato che “il Pd, con Rosario Crocetta, corre per vincere, mentre Idv e Sel hanno deciso invece di perdere, facendo il gioco del centrodestra”. Peccato che il segretario del Pd siciliano, che pare convinto che le elezioni le decidano solo i poteri forti che finanziano lautamente Crocetta, scordi quello che c’è nei suoi stessi cassetti, ovvero un sondaggio della Ipsos commissionato (e subito segretato) proprio dal suo partito e dall’Udc. Un sondaggio nel quale gli esperti guidati da Pagnoncelli danno Fava in testa nel gradimento dei siciliani e il povero Crocetta, nonostante le sue battute da Bagaglino, solo al terzo posto. Giuseppe Lupo dimentica pure che in quel sondaggio il suo partito, forte dell’esperienza di Governo al fianco di Lombardo, viene quotato all’8%. Con questi numeri non si sa bene verso cosa corrano, ma è assai probabile che finiscano come Berlusconi sui viali di Villa Certosa, con conseguenti lividi ed escoriazioni. Speriamo che non si facciano troppo male.

Ma non basta. Lupo vuole superare se stesso e attacca a testa bassa. Sentitelo. “Hanno scelto la via dell’isolamento e della testimonianza fine a se stessa. Non cerchino giustificazioni, sono mesi, infatti, che il Pd offre la propria disponibilità al confronto e tutte le condizioni per un’intesa che loro hanno rifiutato, ponendo incomprensibili pregiudiziali”. Fantastico! Peccato che la pregiudiziale posta da Claudio Fava era ed è una ed una sola. Ovvero che il Pd mollasse l’alleanza con l’Udc, il partito che ha fornito il più alto numero di imputati e galeotti di provenienza politica in Sicilia; il partito dell’ex governatore Cuffaro, in servizio permanete effettivo a Rebibbia per aver favorito la mafia.

Lupo, Cracolici, Lumia sembrano non aver capito qual è il punto. Temo che molti invece dei loro elettori lo abbiano capito benissimo. La domanda è e resta solo una. Perchè il Pd, che dice di avere a cuore il rinnovamento, ha scelto gli eredi di Cuffaro rispetto a Claudio Fava?