Politica

Vendola: “Senza Casini? Prenderemo più voti. Con lui non si può governare”

Il leader di Sel non solo chiude a un'alleanza elettorale, ma anche a un eventuale accordo di governo che comprenda anche l'Udc. Ma cerca di far ricucire Pd e Di Pietro: "E' un pezzo prezioso del centrosinistra, ma spero che si concentri sul programma e smetta di assediare il Quirinale"

Senza Casini prenderemo più voti. Il presidente di Sinistra e Libertà Nichi Vendola chiude a un’alleanza di governo con l’Udc, confermando la linea già espressa nei giorni scorsi dal segretario del Pd Pierluigi Bersani e, però, se possibile indurendola. “Con Casini non si può governare il Paese – ha detto il leader di Sel – Senza Casini prendiamo più voti”. Il partito oggi è in assemblea nazionale: “Il fronte progressista – aggiunge – è più forte se si presenta con chiarezza” e una eventuale alleanza con l’Udc “non aiuterebbe”. Tuttavia, se Bersani aveva spiegato che il centrosinistra deve essere “aperto” al dialogo con le forze moderate, Vendola esclude questa prospettiva, quando dice che con l’Udc non si può neanche governare. 

“Di Pietro sbaglia quando attacca il Colle”. A differenza di Bersani Vendola spera che Antonio Di Pietro possa far parte dell’alleanza di centrosinistra perché rappresenta un “pezzo prezioso del centrosinistra”. Ma con una riserva: “Spero che Di Pietro – spiega Vendola – possa concentrarsi sempre di più sull’agenda programmatica e la smetta di investire sulle macerie”. Secondo Vendola “è un profondo errore da parte di Di Pietro assediare il Quirinale anche perchè questo crea un solco con il centrosinistra”. Anzi Vendola rivela che sta lavorando alla ricucitura con l’Italia dei Valori tanto che conferma che sarà ospite di Di Pietro a Vasto a metà settembre indipendentemente dalle scelte che farà Bersani: “Non ho nessun motivo di praticare una rottura con Di Pietro, anche perché sto lavorando alla ricucitura”.

“Di Di Pietro – insiste – non condivido l’assedio polemico nei confronti del Quirinale, ritengo uno sport berlusconiano dare calci negli stinchi dell’arbitro, ma penso che anche votare il Fiscal compact o il pareggio di bilancio in Costituzione, come ha fatto il Pd, rappresenti un fatto grave. Queste divergenze non ci impediscono comunque lo sguardo sul futuro, in passato ci siamo molto divisi, ma ci possiamo unire nel voltar pagina e in questo chiedo a Di Pietro di concentrarsi sull’Italia in macerie e di non infierire su queste macerie, ma di adoperarsi per la ripresa”.

“Napolitano ha una storia limpida”. Per rafforzare questa tesi Vendola chiarisce che “quella di Giorgio Napolitano è una storia limpida che nessuno può scalfire”. Per il governatore della Puglia con gli attacchi al capo dello Stato “è tornata la storia più torbida per l’Italia. Tirare dentro la palude il Quirinale con insinuazioni è una cosa che appartiene ai veleni che ammorbano il Paese”. “Napolitano – ha concluso Vendola – è il custode dei valori costituzionali e gli italiani per questo lo rispettano. Ha fatto bene a porre correttamente il problema del vuoto normativo esistente sulla privacy del presidente”.

“E’ del tutto evidente – prosegue – che c’è chi gioca la partita del torbido. C’è chi pensa di far saltare la legittimazione e la credibilità anche delle istituzioni di garanzia, persino del Quirinale. Bisogna reagire con estrema durezza a questo tentativo di aggressione, sapendo tuttavia che chi occupa le stanze del Quirinale è un inquilino non ricattabile”.

“Bersani fa bene a difendersi da Grillo”. Vendola difende anche Bersani: “Ha tutto il diritto alla difesa dagli attacchi di Beppe Grillo” dice. Secondo il governatore della Puglia “nelle parole di Grillo non c’è dissenso, ma solo una polemica astiosa”.

Contro il Super Porcellum. Il leader di Sel conferma la contrarietà all’attuale legge elettorale: “Io sono stato contrarissimo al ‘Porcellum’ e ho raccolto le firme per il referendum, ma passare dal premio di maggioranza per la coalizione a quello per il singolo partito vuol dire trasformare il ‘Porcellum’ in ‘Super Porcellum’ e io lo contrasterò in ogni modo”.

Il programma secondo Nichi. E allora il programma. Cosa pensa Vendola? “Se vogliamo governare questo Paese per affermare l’emancipazione ed i diritti e fissare un punto di chiusura alle politiche di austerity – ha detto – l’alleanza con Casini non si può fare: le nostre politiche sono il contrario del montismo, dell’austerity e dei totem e tabù del liberismo che, con il governo Monti si sono presentate come istanze tecniche, ma che sono invece politicamente di destra”. 

“No a Monti fino all’eternità”. Infine la crisi e l’operato del governo guidato da Mario Monti. “Il centrosinistra deve mettere apunto un’agenda per il cambiamento e rendere così credibile la proposta per l’alternativa anche perchè diciamo con forza no a Mario Monti di qui all’eternità”. Vendola non condivide per esempio i contenuti delle misure per lo sviluppo proposte dal ministro Corrado Passera. E ha fatto ricorso ad una celebre battuta di Al Capone nel film Gli Intoccabili: “Sei solo chiacchiere e distintivo”. “All’interno di questo governo – ha aggiunto Vendola – Passera si è distinto per essere l’uomo che più si avvicina a questo slogan cinematografico”.

“Martini? Un atto straordinario”. Vendola parla anche del dramma di queste ore del cardinale Martini. Il cardinale Martini, dice Vendola, “anche nel momento più difficile, anche nel momento in cui si avvicina la fine, sceglie il primato della testimonianza della dignità: rifiutando l’accanimento terapeutico compie un atto straordinario su cui tutti, a partire dai vertici della Chiesa, dovrebbero riflettere con la delicatezza che il momento merita”. “Dà emozione – aggiunge Vendola – l’idea di questa grande vita che si va spegnendo, una delle voci più limpide, belle e profonde in un’epoca difficile, un pastore raro e un teologo raffinato. La sua vicenda dimostra che anche nel momento più difficile si sale da soli sulla croce”.