Cronaca

Allarme terrorismo: “La Tav è la madre di tutte le preoccupazioni”

Allarme del ministro Cancellieri: "Ma non saranno impiegati soldati in più degli attuali". Sull'agguato ad Adinolfi, intanto, gli inquirenti si concentrano sui rapporti tra militanti genovesi e ellenici. La Digos incontrerà il rettore dell'università ligure per tutelare i docenti

Il cerchio dell’indagine sull’agguato al manager di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, sembra essersi ristretto. La pista è ora in particolare una, quella dei collegamenti tra i gruppi anarchici italiani e quelli greci. Pesa intanto il nome della cellula con la quale gli attentatori di Adinolfi hanno rivendicato l’attentato: Olga, come Olga Oikonomidou, uno degli anarchici della “Cospirazione delle cellule di fuoco” tuttora detenuti in Grecia. E’ lo stesso gruppo, come ha scoperto il Secolo XIX, che ha fatto uscire dal carcere una lettera con cui, un mese e mezzo prima della gambizzazione di Adinolfi, invitava gli altri anarchici a “colpire i manager”. In più gli inquirenti analizzeranno i contatti che hanno portato anche militanti italiani e greci a partecipare a manifestazioni (e scontri) nei rispettivi Paesi. Sempre dalla Grecia erano partiti i pacchi bomba, uno dei quali destinato a Silvio Berlusconi e fermato all’aeroporto di Bologna. Infine, come sottolinea oggi lo stesso Secolo, gli otto greci in carcere avevano scritto alcuni mesi fa un documento di solidarietà per tre italiani arrestati in Svizzera perché accusati di progettare un attentato alla Ibm: a quei tre sono dedicate molte scritte sui muri di Genova comparse di recente. 

Allarme Tav. Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, afferma di avere le idee chiare: “‘La Tav è la madre di tutte le preoccupazioni. Lavoreremo anche per il Piemonte” riferendosi alla nuova sfida del terrorismo. ”Abbiamo le idee chiarissime, ma il piano verrà deciso nel Comitato nazionale di giovedì quindi qualsiasi anticipazione non solo non sarebbe seria ma non sarebbe nemmeno supportata dalle analisi che stiamo facendo sul territorio” prosegue il ministro riferendosi agli obiettivi sensibili e uomini che saranno messi in campo in chiave anti-terrorismo.

Le indagini a Genova. A Genova la Digos ha chiesto anche un colloquio con il rettore Giacomo Deferrari. Il motivo è uno screening di un certo numero di docenti che potrebbero essere “a rischio”. Non solo: nel ponte tra anarchici greci e italiani potrebbero nascondersi anche vecchi contatti tra studenti dell’università genovese. C’è di più. Citando Bakunin gli attentatori nella rivendicazione hanno attaccato “scienza e tecnica” e il loro “governo crudele”. Un altro indizio che porta a tenere sotto una più solida protezione i docenti universitari. 

Per il resto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli esecutori dell’agguato non erano soli. I due che hanno aspettato Adinolfi sotto casa e gli hanno sparato a una gamba potevano contare su altri 4 complici. Ma non sono state trovate tracce “interessanti” nelle celle telefoniche, il che fa pensare che possano aver utilizzato walkie-talkie per comunicare a distanza. Nessun risultato di rilievo, allo stesso modo, dagli esami delle impronte digitale isolate dal Ris di Parma sullo scooter. “I tecnici stanno analizzando decine di filmati registrati la mattina di lunedì (quella della gambizzazione, ndr) – spiega il pm Silvio Franz a Repubblica – E’ una corsa contro il tempo”. Tra i video quelli della stazione di Brignole, dove sarebbe stata imbucata la lettera di rivendicazione poi arrivata al Corriere della Sera

In tutta Italia le questure tengono sotto stretto controllo i gruppi anarchici locali. Ma dopo l’aggressione al manager dell’Ansaldo sul web si sono scatenati commenti e appelli degli antagonisti di mezza Europa: in Francia gli obiettivi diventano i commissariati di polizia, in Grecia tornano ad essere i manager, in Serbia le banche e i ministeri. 

La prefettura acquisisce una lista di dirigenti Finmeccanica. Il comitato per l’ordine pubblico ela sicurezza di Genova, riunito dal prefetto Francesco Musolino, ha ascoltato il responsabile della sicurezza di Finmeccanica, Paolo Campobasso durante la riunione convocata per definire i provvedimenti di tutela a dirigenti e stabilimenti considerati sensibili. Durante la riunione Campobasso ha fornito una lista di dirigenti che operano a Genova. Nello stesso tempo, il dirigente ha reso noti i provvedimenti che la stessa Finmeccanica ha disposto per aumentare la sicurezza di dirigenti e aziende del gruppo. Al termine dell’incontro il prefetto non ha escluso l’impiego dell’esercito (già presente a Genova per la sicurezza cittadina con un contingente di Alpini), né la tutela a “enti sensibili” come Equitalia, o a docenti dell’università di Genova che per la loro specializzazione potrebbero entrare nel mirino degli anarchici informali.

L’impiego dell’esercito. In Italia il ministero dell’Interno ha confermato l’impiego di soldati per sostenere il piano antiterrorismo. Una prima stima del Viminale parla di un migliaio di soldati, scrive Repubblica, che si aggiungerebbe ai circa 2500 agenti di scorta di polizia, carabinieri e guardia di finanza. Ma sono militari che verranno prelevati dal progetto “Strade sicure”: “Non ci sarà un incremento di uomini dell’esercito in chiave antiterrorismo – ha spiegato il ministro Anna Maria Cancellieri – Verranno impiegati quelli che già ci sono con una razionalizzazione”. Ieri, nella contestata partecipazione a In mezz’ora, l’ex terrorista Sergio Segio aveva criticato un eventuale “militarizzazione”: “Se le istituzioni ritengono possibile ricorrere all’esercito – aveva detto – siamo in un campo minato e sbagliato”.

“Giovedì valuteremo – ha proseguito Cancellieri – intanto tutte le Prefetture si sono attrezzate e si stanno organizzando”. Giovedì è in programma un’assemblea generale con tutte le prefetture “ma non lanciamo allarme per situazioni emergenziali”.

Piano prevenzione. Gli obiettivi, d’altro canto, si moltiplicano: da Finmeccanica a Equitalia. L’amministratore delegato della multinazionale del settore della tecnologia e della difesa Giuseppe Orsi è sotto scorta dalla scorsa settimana. Lo stesso è stato deciso per altri 4 manager della Ansaldo, a Genova. Tra le fonti ministeriali c’è chi cita la minaccia “asimettrica”, espressione utilizzata già una decina d’anni fa per la lotta al terrorismo del fanatismo islamico all’indomani della tragedia delle Torri gemelle. E’ impossibile, insomma, mettere in sicurezza tutti gli obiettivi “sensibili”. Ne viene, insomma, che sarà fondamentale l’opera di prevenzione e indagine, prima che la fase operativa. “Bisognerà lavorare più di intelligence che con le scorte” chiosa la Cancellieri.

Lo sciopero dell’Ansaldo. Oggi intanto i lavoratori dell’Ansaldo Energia hanno scioperato simbolicamente per due ore, nelle sedi di Genova e nelle altre aziende liguri del gruppo Finmeccanica. Lo sciopero è stato proclamato unitariamente dai sindacati per dire no al terrorismo, e in segno di solidarietà con l’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare Adinolfi. Fuori dello stabilimento di Ansaldo hanno parlato ai lavoratori la figlia di Guido Rossa, Sabina Rossa, e l’ex segretario della Cgil, Guglielmo Epifani. “Ci sono simboli, parole diverse” rispetto agli anni Settanta, ha detto Epifani, “è diversa l’iconografia ma la sostanza è identica: cambia il linguaggio, ma la violenza è sempre violenza. All’inizio le modalità dell’attentato non permettevano di capire quali fossero le responsabilità. La rivendicazione è arrivata dopo diversi giorni, mentre negli Anni di Piombo arrivava in qualche ora. E’ chiaro che all’inizio c’è una fase in cui ci si interroga. L’importante è che ci sia la risposta e questa c’è stata”. 

Epifani: “Sulla Fai 9 anni di indagini e nessun risultato”. Infine una riflessione sulla Fai, che ha rivendicato l’agguato ad Adinolfi: “Non è possibile che da nove anni la Federazione Anarchica Informale mandi bombe, plichi postali, colpisca persone e non si sia venuti a capo di nulla. Ognuno deve fare la sua parte per sradicare questo fenomeno. L’unica cosa di cui non abbiamo bisogno in Italia è che ci sia questo clima di violenza. Il volantino della Fai sembrerebbe parlare dall’esterno del mondo del lavoro, ma c’è il rischio di idee di emulazione, perciò il terrorismo va sradicato prima possibile”.