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Crisi: decreto in Cdm, ma non c’è accordo<br>Sulle pensioni braccio di ferro Lega-Pdl

Prima due lunghi incontri con Mario Draghi e Giorgio Napolitano, poi un lungo vertice notturno a palazzo Grazioli per trovare la quadra con gli alleati leghisti. Nella giornata di ieri Silvio Berlusconi ha cercato i punti di convergenza sulla manovra-bis con le misure anticrisi, richieste dai mercati e dalla Bce. E caldeggiata dal Capo dello Stato. L’obiettivo del governo è di approvare già oggi il decreto, nel consiglio dei ministri straordinario delle 19. Berlusconi, messo all’angolo dalle iniziative del Quirinale e del governatore, sta valutando l’ipotesi di un videomessaggio, per spiegare agli italiani le ragioni di misure così severe. Ma prima deve superare i problemi interni alla sua maggioranza: il nodo più critico è quello delle pensioni. Una modifica al sistema vede la ferma opposizione della Lega. Ancora questa mattina Umberto Bossi ha dichiarato: “Sulle pensioni passerà la linea della saggezza”, confermando in sostanza la contrapposizione in atto.

L’INCONTRO NOTTURNO A PALAZZO GRAZIOLI – Nel corso del vertice di maggioranza, Pdl e Lega non hanno trovato infatti l’accordo sulle pensioni, il tema decisivo per l’approvazione del decreto, su cui ieri il leader lumbard ha criticato apertamente Giulio Tremonti. Bossi ha lasciato a metà riunione a palazzo Grazioli mentre i capigruppo del Pdl, Gasparri e Cicchitto, e i ministri Tremonti e Calderoli continuavano a ragionare con Silvio Berlusconi sui contenuti del decreto. Tra i temi più discussi la cosiddetta patrimoniale che prevede il contributo dei redditi dei privati superiori ai 90 mila euro. Una iniziativa, sottoposta dal premier all’attenzione del presidente della Repubblica Napolitano ieri sera, che cerca anche di venire incontro al Carroccio dopo la bocciatura dei Lumbard di una iniziativa analoga che partiva dai 60 mila euro dichiarati. Resta in qualche modo il nodo pensioni, con un forte pressing del premier sul Senatur. Anche se tutti, da Tremonti a Gasparri, hanno parlato di un incontro fruttuoso e positivo con la Lega Nord. Ma ancora c’è da lavorare, nessuno ha annunciato l’intesa e il Consiglio dei ministri è ancora in stand by.

B. PENSA A UN VIDEOMESSAGGIO – Una decisione non è ancora stata presa, ma da ambienti della maggioranza trapela l’idea di Berlusconi di fare un videomessaggio per spiegare agli italiani la manovra “lacrime e sangue” che il governo si appresta a varare. Il premier non intenderebbe soltanto illustrare i contenuti della manovra ma anche sostenere le ragioni che lo hanno spinto a vararla. La speranza è che gli italiani capiscano che non c’erano alternative per superare una crisi che, come ha detto più volte il Cavaliere, non è solo italiana ma globale. Prima di decidere se diffondere il testo, Berlusconi dovrà però strappare un’intesa con il Carroccio e poi far approvare il decreto dal Consiglio dei Ministri. Se ci riuscirà in tempo, ottenendo il sì di Bossi alla riforma del sistema pensionistico, potrà varare il pacchetto già oggi. Se così fosse, il messaggio dovrebbe essere diffuso sabato o al più tardi domenica.