Società

Il marketing della Chiesa

Venerdì scorso, intervistato dalla Bignardi a Le Invasioni Barbariche, Don Andrea Gallo ha dichiarato che non andrà alla cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II a meno che non facciano beato anche Óscar Arnulfo Romero, arcivescovo del Salvador che ancora aspetta. Proprio così. Evidentemente, esiste una scala di priorità anche nella gestione di questo genere di eventi da parte del Vaticano, e ciò fa immediatamente pensare a una strategia di comunicazione. Sarebbe assurdo se non ci fosse: tutte le azioni, gli eventi, i messaggi della Chiesa risulterebbero aleatori.

Il ragionamento che ho appena fatto sarebbe una fallacia se non avessimo la certezza che di strategia di comunicazione le gerarchie se ne intendono eccome. E se ne intendono perché nella Chiesa tutto è comunicazione. A partire dal Verbo e dalla sua gestione, fino alle strategie più recenti per l’evangelizzazione, la più grande multinazionale della storia ha dato lezioni di marketing e di comunicazione a tutti. Dicevamo “gestione del Verbo”, ma anche dei suoi derivati, come il magistero della Chiesa (e che cos’è se non brand management l’insieme di norme (anacronistiche) recentemente emesse riguardo al copyright sulla parola e l’immagine del Pontefice?)

Il fatto è che la Chiesa è in crisi, una crisi profonda che nemmeno il suo “marketing” riesce più a contenere. La tattica di spettacolarizzazione adottata a suo tempo da papa Wojtyla è la stessa che viene utilizzata quando un brand comincia la sua fase di declino. Nel frattempo, per tenere in vita il prodotto occorre rinnovarlo, o meglio, adeguarlo alle istanze che provengono dalla vita di oggi, cioè, come si direbbe nel marketing, alla domanda. Ma quest’ultimo papa appare sempre più sordo, si trova a compiere gli stessi errori di molti dirigenti d’azienda italiani: aumenta la forza vendita piuttosto che rinnovare il prodotto. E ora si affida alla stessa strategia di spettacolarizzazione che sempre aveva criticato in Wojtyla, usando a sua volta Wojtyla.

Basterà per arginare la crisi o stanno per arrivare i saldi di fine stagione? Se a qualcuno interessa approfondire queste tematiche, oggi è in libreria il mio ultimo saggio.