Ambiente

Luci, alberi, cibo e microplastiche: a Natale s’inquina molto di più. Ecco i consigli per celebrare le feste rispettando il Pianeta

L'uso di fuochi d’artificio, per esempio, incrementa le emissioni di metalli pesanti e gas tossici. Persino candele e incensi in chiesa rendono l'aria meno salubre

Sembrano innocue e piacevoli e fanno tanto atmosfera natalizia. Ma secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), l’invasione di fili luminosi e lampadine durante le feste determina un aumento dei consumi energetici di ben il 30% rispetto al resto dell’anno. “Parliamo di 46.400 MWh di energia (equivalente al consumo di 17.000 famiglie per un […]

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Sembrano innocue e piacevoli e fanno tanto atmosfera natalizia. Ma secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), l’invasione di fili luminosi e lampadine durante le feste determina un aumento dei consumi energetici di ben il 30% rispetto al resto dell’anno. “Parliamo di 46.400 MWh di energia (equivalente al consumo di 17.000 famiglie per un anno o di 3-4 fabbriche, ndr) solo tra l’8 e il 6 gennaio”, spiega il presidente Alessandro Miani. Energia che corrisponde a 650 tonnellate di CO2 immesse ogni giorno in atmosfera, tra le 18.000 e le 20.000 per il periodo delle festività. Per dare un’idea, per assorbirle tutte ci vorrebbero 1.000.000 di alberi per un anno intero. Non solo in Italia: le luci di Natale eccedono in tutto il mondo. In particolare, negli Stati Uniti, dove il consumo di elettricità dovuto alle luci natalizie supera quello annuale di Paesi interi, come l’Etiopia, El Salvador, la Tanzania.

Ammortizzare un albero? Servono vent’anni

A produrre emissioni pro-capite – che per le feste di Natale ammontano a ben 513 kg di CO2 (come un volo aereo di circa 2.000 km) – non sono solo le luci, ma anche regali – soprattutto quelli elettronici – cibo, bevande, viaggi. Sempre secondo Alessandro Miani, “gli spostamenti privati, uniti all’incremento delle attività logistiche connesse al commercio e alla spedizione delle merci, producono un aumento delle emissioni inquinanti fino al 130% rispetto ad altri periodi dell’anno”. Il dato fa riferimento a uno studio di Transport Environment, che ha calcolato l’inquinamento da aumento di camion legato al Natale (“Christmas truck pollution”), in relazione alle categorie merceologiche legate alle feste riferite a un periodo che inizia alcune settimane prima di Natale.

Quanto a inquinamento, un discorso a parte va fatto per gli alberi di Natale, in particolare quelli artificiali: un albero artificiale di 1,90 metri di altezza è responsabile di circa 40 kg di CO2 (come un volo aereo a corto raggio), che derivano sia dalla plastica con cui è realizzato, che dai processi produttivi che dal viaggio fatto per arrivare. Secondo uno studio condotto dall’Università Unitelma-La Sapienza, gli alberi artificiali abbandonati in discarica impiegano circa 200 anni a degradarsi contribuendo anche al pericoloso fenomeno dell’inquinamento da microplastiche. Per essere minimamente sostenibile, l’albero dovrebbe essere riutilizzato almeno per 10-20 anni.

Un dato curioso, ma allarmante riguarda anche la moda sempre più diffusa dei maglioni natalizi: il 95% è realizzato con fibre sintetiche che, a ogni lavaggio, rilasciano microplastiche negli oceani.

E poi ci sono i rifiuti: in Italia si producono, avverte sempre SIMA, 80.000 tonnellate di carta e cartone durante le feste, mentre 500mila tonnellate di cibo finiscono nella spazzatura. Poi c’è il dramma delle batterie e dei dispositivi elettrici da smaltire (RAEE), che ancora troppo spesso finiscono nell’indifferenziata invece che nella raccolta dedicata (secondo il consorzio nazionale senza fini di lucro Ecolight, nonostante un lieve incremento del 2024 sul 2023, rimaniamo ancora a circa il 30%, ampiamente sotto l’obiettivo europeo del 65%).

Dai fuochi d’artificio a incensi e candele: inquinamento a gogo

Un impatto ambientale molto pesante e meno conosciuto lo rivestono anche i fuochi d’artificio. Secondo una ricerca pubblicata su “Environmental Science & Technology” l’uso di fuochi d’artificio durante le festività incrementa le emissioni di metalli pesanti e gas tossici. Oltre ai perclorati, aumentano le particelle fini (PM2.5, PM10), l’anidride solforosa, gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio e gli idrocarburi aromatici policiclici (PAH). Ci sono poi gli effetti sulla biodiversità: si stima che ogni anno in Italia almeno 5.000 animali perdano la vita a causa dei botti di fine anno e circa l’80% di questi siano animali selvatici. Il rumore degli scoppi ravvicinati genera terrore e disorientamento, anche tra gli animali domestici.

Un altro inquinamento poco noto, che si intensifica durante il Natale, è quello derivante da incensi e candele, anche quelli all’interno delle chiese durante i riti religiosi in generale e in particolare delle feste. Proprio su questi è uscito un recente studio, che ha valutato la qualità dell’aria interna in una chiesa ventilata naturalmente durante le celebrazioni liturgiche con combustione dell’incenso. Le indagini condotte hanno evidenziato un incremento significativo delle concentrazioni di PM10, PM2.5, PM1, TVOC e benzene, superiori ai limiti stabiliti, durante le celebrazioni liturgiche e in corrispondenza dell’uso dell’incenso.

Natale significa anche un massiccio utilizzo di prodotti di pulizia. Questi ultimi sono ormai sotto accusa da tempo rispetto alle fragranze e i profumi che contengono. Si tratta di sostanze – presenti per la verità, oltre a detersivi, anche in cosmetici, trucchi, prodotti per l’igiene personale, disinfettanti – che rilasciano composti organici volatili che respiriamo. Donatella Stocchi, esperta oltre che affetta da sensibilità chimica multipla, ne ha scritto nel libro uscito da poco Fragranze, aromi e salute. Una guida pratica per la tutela della salute. “Le sostanze chimiche utilizzate per creare i composti delle fragranze possono sono particolarmente dannose, in base agli studi della prof. Anne Steinemann, per asmatici, cefalalgici, allergici, persone con disturbo dello spettro autistico, individui affetti da sensibilità chimiche multiple”, spiega. “In generale, inoltre possono risultare asmogene, cancerogene, interferiscono con il sistema endocrino, neurotossiche e obesogene. Queste sostanze chimiche abbassano l’immunità e possono irritare gli occhi, i polmoni, le vie nasali e l’intero apparato respiratorio, aumentando la sensibilità ad altri allergeni”.

Natale ecologico, non per forza un ossimoro

Insomma, il Natale sembra essere un concentrato di inquinanti, che incidono sui mesi a venire. Qualcosa però è possibile fare e infatti anche quest’anno il Wwf nell’ambito della campagna Our Future, ha pubblicato il Decalbero, suggerendo dieci azioni per un Natale sostenibile. Tra queste c’è il riutilizzo di un albero già posseduto, o l’acquisto di uno artificiale di seconda mano o di un albero vero di specie nostrane come abete rosso, ginepro o alloro. L’organizzazione suggerisce di regalare oggetti immateriali come lezioni, corsi, giornate, di evitare come la peste carte plastificate o glitterate o metallizzate, optando per iuta, giornali, fumetti, sacchetti vecchi e stoffe. Suggerisce di privilegiare acquisti in negozi locali o e-commerce che usano imballaggi ecologici e trasporti a basso impatto come bici cargo o furgoni elettrici e di scegliere il treno per i propri viaggi. Infine il menu: meglio biologico (anche il vino), con prodotti locali, di stagione e con poca carne. Se si vuole scegliere il pesce che sia sostenibile e per capirlo si può andare sul “semaforo del mare” (un esempio: no pesce spada, gamberi, triglia, cernia, sì a molluschi come cozze e vongole). Infine, sempre WWF suggerisce inoltre di fare serate senza elettricità, magari a lume di candela (naturali, però), e soprattutto “unplugged”, “disconnesse”. E per pulire via le feste? Purtroppo non c’è nessun regolamento che richieda la completa divulgazione in etichetta di tutte le sostanze che compongono una fragranza. I consumatori possono però solo controllare se compaiono parole come Profumo, Fragranza, Aroma. E scegliere di non comprarli per chiudere in bellezza, e purezza, le feste.