Cronaca

Massacra di botte e rasa a zero la cognata perché aveva una relazione con il marito: condannata

L'episodio è avvenuto a Perugia. Il giudice ha negato la sospensione della pena al pagamento del risarcimento del danno alla vittima

Una donna è caduta nell’agguato della cognata ed è stata rasata a zero. In seguito all’episodio, una donna di 37 anni è stata condannata a cinque mesi di reclusione, con pena sospesa, per l’aggressione e il gesto violento. Il fatto è accaduto a Perugia: la condannata aveva scoperto che la vittima, sua cognata, aveva intrapreso […]

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Una donna è caduta nell’agguato della cognata ed è stata rasata a zero. In seguito all’episodio, una donna di 37 anni è stata condannata a cinque mesi di reclusione, con pena sospesa, per l’aggressione e il gesto violento. Il fatto è accaduto a Perugia: la condannata aveva scoperto che la vittima, sua cognata, aveva intrapreso una relazione con il marito. La 37enne ha così attirato in casa sua cognata per tenderle un agguato: l’ha spinta a terra, l’ha massacrata di botte e poi l’ha costretta a subire il taglio dei capelli. In seguito all’aggressione, la vittima ha riportato abrasioni all’orecchio destro e lividi sulle braccia.

Per la vicenda era stata indagata anche un’amica della condannata, accusata di complicità e partecipazione all’aggressione. Nella ricostruzione della Procura di Perugia, l’amica aveva aiutato la 37enne a immobilizzare la vittima e a procurarsi un altro paio di forbici perché le prime non tagliavano bene. Il giudice, tuttavia, ha escluso ogni responsabilità e ha assolto la donna dall’accusa di violenza privata.

L’avvocata Giorgia Ricci, che difende la 37enne, ha già preannunciato ricorso in appello e ha collegato il gesto a un raptus emotivo della sua assistita. Il tribunale ha ritenuto sussistente la responsabilità penale dell’aggressione, lasciando la possibilità di sospendere la pena a condizione che la donna paghi alla vittima, rappresentata dall’avvocato Emilio Botta, il risarcimento del danno.