
La presidenza del Consiglio compra uno stock per il 2026 dal gruppo Ivs Italia spa acquistato da Lavazza, che lo scorso anno si era lamentata per le forniture ordinate alla svizzera Nespresso. Costo totale: 0,46 a tazzina e 135 mila euro per due anni
Dopo la cucina italiana patrimonio dell’Unesco, a Palazzo Chigi dall’anno prossimo anche il caffè sarà rigorosamente Made in Italy. Se nel 2024 la presidenza del Consiglio aveva ordinato 67.400 capsule della svizzera Nespresso per i dipendenti provocando la protesta di Francesca Lavazza (“almeno il governo beva italiano!”), ora la premier Giorgia Meloni ha deciso che […]
Dopo la cucina italiana patrimonio dell’Unesco, a Palazzo Chigi dall’anno prossimo anche il caffè sarà rigorosamente Made in Italy. Se nel 2024 la presidenza del Consiglio aveva ordinato 67.400 capsule della svizzera Nespresso per i dipendenti provocando la protesta di Francesca Lavazza (“almeno il governo beva italiano!”), ora la premier Giorgia Meloni ha deciso che il caffè sarà nostrano: il 27 ottobre scorso Palazzo Chigi ha ordinato uno stock tra le 70 e le 96 mila capsule con bicchierini in carta rigorosamente compostabile, paletta in legno e bustina da zucchero. Costo: 135 mila euro per un contratto di due anni con opzione sul terzo a Ivs Italia spa, il gruppo di macchinette del caffè che lo scorso anno è entrato proprio nella galassia Lavazza.
Rispetto allo scorso anno, aumenta il numero di caffè acquistati e anche la spesa finale. Se nel 2024 la presidenza del Consiglio aveva ordinato 67.500 capsule di Nespresso al costo di 29.120 euro più Iva, ora l’ordine è aumentato: premesso che, come si legge nella delibera del Dipartimento Servizi Strumentali, le capsule sono “in via di esaurimento”, Palazzo Chigi stima un fabbisogno annuale di 70 mila capsule annue. Cioè, contando 250 giorni lavorativi, 280 capsule al giorno. Da qui l’affidamento diretto di uno stock tra 70 mila e 96.982 capsule che porterebbe il consumo addirittura a 388 caffè al giorno. Necessari, probabilmente, per una delle manovre più difficili da quando Meloni si è insediata al governo, i vertici notturni con gli alleati e per gli ultimi dodici mesi prima delle elezioni politiche del 2027.
Il tutto a un costo di 0,46 centesimi a caffè compreso di bicchierino, paletta e bustina di zucchero per un totale di 32.480 euro più Iva in caso di acquisto di 70 mila capsule e 45 mila più Iva per 96 mila capsule. A Palazzo Chigi questo affidamento diretto costerà 135 mila euro per un contratto di due anni con opzione sul terzo.
Gli ordini di Palazzo Chigi con il governo Meloni sono superiori in valore assoluto a quelli degli esecutivi precedenti: nel 2020 fece scalpore un articolo del Tempo (con tanto di servizi di Striscia La Notizia) per l’acquisto di 27 mila capsule per affrontare i mesi della pandemia al costo di 10 mila euro, che aveva superato quello di Gentiloni (3.500 euro per 8 mila cialde).