Mondo

Cosa sappiamo sull’attentato a Sarvarov: il tritolo, il magnete sotto l’auto, i sospetti sui “servizi ucraini”: così è stato ucciso il generale russo

Cosa è emerso finora dalle indagini sull'omicidio del capo della Direzione per l’Addestramento operativo del ministero della Difesa ucciso ieri mattina a Mosca

A 24 ore dall’attentato che ha ucciso a Mosca il generale Fanil Sarvarov, capo della Direzione per l’Addestramento operativo del ministero della Difesa russo, il quadro che emerge è ancora parziale. Chi era Fanil Sarvarov. Figura di primo piano nell’apparato militare russo, Sarvarov era nato l’11 marzo 1969 a Gremyachinsk, nella regione russa di Perm, […]

Hai già letto 5 articoli
questo mese.

PER CONTINUARE A LEGGERE

1 € PER IL PRIMO MESE

A 24 ore dall’attentato che ha ucciso a Mosca il generale Fanil Sarvarov, capo della Direzione per l’Addestramento operativo del ministero della Difesa russo, il quadro che emerge è ancora parziale.

Chi era Fanil Sarvarov. Figura di primo piano nell’apparato militare russo, Sarvarov era nato l’11 marzo 1969 a Gremyachinsk, nella regione russa di Perm, e si era diplomato alla Scuola superiore di comando dei carri armati di Kazan nel 1990, all’Accademia militare delle forze corazzate nel 1999 e all’Accademia militare dello Stato maggiore nel 2008. Aveva partecipato “alle operazioni di combattimento nel conflitto osseto-inguscio e all’operazione antiterrorismo in Cecenia, e aveva svolto missioni in Siria”, riporta Ria Novosti, mentre nel 2016 era diventato capo della Direzione addestramento operativo dello Stato maggiore. Era stato insignito dell’Ordine del coraggio, dell’Ordine al merito militare, della Medaglia Suvorov e dell’Ordine al merito della patria.

300 grammi di tritolo. L’attentato è avvenuto attorno alle 6.50 del mattino del 22 dicembre mentre il generale stava uscendo alla guida della sua Kia Sorento di colore bianco da un parcheggio in via Yasenevaya, area residenziale della piccola media borghesia nel sud della capitale russa. La potenza esplosiva dell’ordigno artigianale utilizzato, hanno riferito due fonti delle forze dell’ordine hanno all’agenzia Rbk, era equivalente a circa 300 grammi di tritolo. La procura di Mosca, che ha assunto il controllo delle indagini, ha riferito che l’ordigno era stato collocato con un magnete al sottoscocca della Kia, vicino al sedile del conducente. L’agenzia Tass riferisce che l’esplosione è avvenuta quando il conducente ha azionato il freno. Secondo altre fonti l’ordigno sarebbe stato fatto detonare a distanza. La deflagrazione ha ferito gravemente Sarvarov alle gambe e al viso. L’uomo è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove è morto poco dopo.

Mosca: “Pista ucraina”. Annunciando il decesso del generale, il Comitato investigativo russo ha suggerito la possibilità che l’attentato “sia stato orchestrato dai servizi segreti ucraini“. Il vice ministro degli Esteri, Sergej Ryabkov, ha osservato che la coincidenza temporale con gli sviluppi diplomatici in atto sul dossier Ucraina “suggerisce qualcosa“, lasciando intendere proprio un coinvolgimento ucraino e un tentativo di ostacolare i negoziati per una soluzione del conflitto.