
L’attacco preventivo è sempre stato il sogno nascosto dei nostri ammiragli e generali. Perché aspettare? Ci vuole qualcuno che inizi
Capisco la frustrazione degli ammiragli e dei generali che da quarant’anni si preparano alla guerra e che vedono il rischio che la trattativa di pace allontani la tanto agognata possibilità di dimostrare il loro valore. Non è che dovranno andare in psicoterapia per affrontare la loro frustrazione?
Che sfortuna! Mi metto nei loro panni. Sarebbe come se un medico studiasse per tanti lustri come curare per non avere mai un paziente. Tutti sani per fare un dispetto ai medici. Siamo capitati in un’epoca strana in cui molte persone, quelli che ora hanno circa meno di 80 anni, non hanno attuato una bella guerra totale. Nelle epoche precedenti più o meno ogni generazione aveva la sua in cui mostrare preparazione e determinazione. E’ vero che l’Italia con la scusa delle attività “umanitarie” ha contribuito a bombardare i suoi vicini in Jugoslavia e Libia che ora, grazie a questa nostra bontà d’animo, sono ex nazioni. E’ vero che abbiamo partecipato come comparse in tante altre guerre nel mondo, ma vuoi mettere quella “vera” con un nemico “vero” e non con dei poveri cristi senza difese da bombardare?
Finalmente in questi anni le aspirazioni dei nostri ammiragli e generali potrebbero essere esaudite. Ci si mette in mezzo la riluttanza dei plutocrati a rischiare di perdere tutto. Costoro vogliono vendere, arricchirsi, speculare sulla guerra; ma di fronte alla possibilità che questa li coinvolga in prima persona si tirano indietro. Fomentano le guerre lontano da casa, ma quando arrivano a lambirli desistono. Vili! Per questo occorre fare delle belle dichiarazioni in cui si auspica l’inizio della guerra con un attacco preventivo.
L’attacco preventivo è sempre stato il sogno nascosto dei nostri ammiragli e generali. Perché aspettare? Ci vuole qualcuno che inizi. Tanto si sa che la propaganda, una volta in guerra, sarà tale da affermare che c’erano tutte le ragioni per sferrare il primo colpo. Tre soldati sono già sconfinati calpestando il nostro sacro suolo; questo è certamente un motivo più che valido! Il nemico, brutto e cattivo, come verrà descritto dagli organi di informazione dopo l’inizio del conflitto, è un orco disumano che sicuramente aveva già in mente di sferrare lui, l’attacco preventivo.
Quindi prima che lui attacchi preventivamente è doveroso che noi attacchiamo ancor più preventivamente. Tra l’altro siamo sicuri che i generali e gli ammiragli dall’altra parte, tra i nemici, non stiano già preparando un attacco molto ma molto più preventivo del nostro? Finora le dichiarazioni sono mitigate da aggettivi che sminuiscono un poco la portata di questi attacchi. L’attacco potrebbe essere ibrido, asimmetrico o altro. La sostanza però non cambia. L’importante è che si inizi a menare le mani. Le mani saranno di poveri soldati che senza alcuna preparazione sulla guerra vera verranno mandati al fronte. I nostri ammiragli e generali rimarranno seduti alle loro poltrone a pianificare nuovi assalti, ritirate, perdite “accettabili” anzi “necessarie” per avere un poco di gloria e un posto nella storia.
Ottanta anni di pace hanno fiaccato le menti rendendo le persone mosce. Tutti pensano alle vacanze di Natale, ai regali, ai baci e agli abbracci fra amici, senza stare a rimuginare sui nemici che devono essere colpiti ora preventivamente. Qualche politico prova a scuotere le coscienze dicendo che “dobbiamo esser pronti a sacrificare i nostri figli” ma i più pensano al panettone. Fortunatamente la più alta carica dell’Unione europea, teutonica, donna in controtendenza con sette figli (altro che tutte quelle smidollate che non producono prole per la patria) afferma che dobbiamo prepararci alla guerra. Peccato che non conti molto e che le persone pensino solo al cenone di Capodanno.
Questo buonismo prenatalizio ci rende smidollati, incapaci di reagire. Pensiamo solo a dare baci ai nostri figli e genitori mentre dovremmo rimuginare su come rifilare qualche sganassone ai nemici. Questo Gesù poi era un perdente che invece di incenerire i suoi avversari con una bella bomba ha lasciato che prosperassero. Verso i 20 anni avrebbe dovuto distruggere tutti quelli che non la pensavano come lui. Questo è quello che dovrebbe fare un Dio che si rispetti!
Per l’attacco preventivo occorre fare presto, prima che le elezioni in alcuni paesi non portino al potere persone vili che vogliono evitare la guerra e colludono col nemico. Quindi daje!