Mondo

Attentato bomba a Mosca, ucciso il generale russo Fanil Sarvarov: “Usati 300 grammi di tritolo”. Sospetti sui servizi ucraini

L'esplosione è avvenuta intorno alle 7 in via Yasenevaya. Da subito le autorità russe, mentre le indagini sono appena iniziate, hanno ipotizzato il coinvolgimento dell'intelligence di Kiev

Una bomba piazzata sotto un’auto ha ucciso, nella mattinata di lunedì a Mosca, Fanil Sarvarov, capo del Dipartimemto di addestramento operativo dello Stato maggiore russo. Un omicidio improvviso, avvenuta intorno alle 7 in via Yasenevaya, che scuote la capitale della Federazione e che riporta indietro di molti mesi, quando operazioni singole, mirate, dei servizi segreti […]

Hai già letto 5 articoli
questo mese.

PER CONTINUARE A LEGGERE

1 € PER IL PRIMO MESE

Una bomba piazzata sotto un’auto ha ucciso, nella mattinata di lunedì a Mosca, Fanil Sarvarov, capo del Dipartimemto di addestramento operativo dello Stato maggiore russo. Un omicidio improvviso, avvenuta intorno alle 7 in via Yasenevaya, che scuote la capitale della Federazione e che riporta indietro di molti mesi, quando operazioni singole, mirate, dei servizi segreti ucraini hanno preso di mira alti gradi militari della Russia e sostenitori dell’invasione armata ordinata da Vladimir Putin.

Le autorità locali, mentre le indagini sono appena iniziate, già ipotizzano il coinvolgimento dei servizi segreti di Kiev. “Un ordigno piazzato sotto il telaio di una automobile è stato fatto esplodere la mattina del 22 dicembre a Mosca e il generale Fanil Sarvarov, capo del Dipartimemto di addestramento operativo dello Stato maggiore russo, è morto a causa delle ferite riportate”, ha scritto l’agenzia russa Tass citando la portavoce del comitato investigativo russo, Svetlata Petrenko, che sospetta proprio il coinvolgimento dei servizi ucraini nell’attentato. La procura di Mosca, che ha assunto il controllo delle indagini, ha riferito che l’ordigno era stato collocato con un magnete al sottoscocca della Kia Sorento di Sarvarov, vicino al sedile del conducente. L’esplosione è avvenuta quando il conducente ha azionato il freno. L’ordigno ha sprigionato una potenza equivalente a quella di 300 grammi di tritolo, secondo agenti che stanno indagando sui fatti.

Mentre le responsabilità rimangono tutte da accertare, il coinvolgimento dell’intelligence ucraina non può essere escluso visti anche i precedenti che si sono registrati dall’inizio della guerra. L’attentato a Darya Dugina, figlia dell’ideologo della guerra russa, Alexander Dugin, fu il primo e più eclatante caso. La giovane, all’uscita da una conferenza alla quale aveva preso parte anche il padre, nell’agosto del 2022, era salita sulla sua auto per tornare a casa, ma un ordigno l’aveva fatta esplodere uccidendola sul colpo. Fu un caso, il suo, che elevò il livello della guerra di Kiev contro la Russia, uno dei primissimi attacchi sul suolo della Federazione con tecniche terroristiche che preoccupò anche l’allora amministrazione americana con a capo Joe Biden. Proprio Washington, si scoprì nei giorni seguenti, non era stata informata del piano d’azione ucraino e presentò le proprie lamentele direttamente al presidente Volodymyr Zelensky.