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Skynex, ecco il sistema anti droni tedesco costruito in Italia e messo alla prova sui campi di battaglia ucraini

L’amministratore delegato Armin Papperger ha confermato che all'aeronautica di Kiev sono stati consegnati quattro intercettori dotati di cannoni e sistema missilistico ma, al momento, non dovrebbero arrivarne altri

Il 15 gennaio 2025 l’azienda tedesca Rheinmetall ha pubblicato questa comunicazione sul suo sito: “L’Esercito Italiano ha deciso di introdurre i sistemi di difesa aerea Skynex di Rheinmetall. L’ordine per la fornitura di un primo sistema, del valore complessivo di 73 milioni di euro, è stato ora assegnato a Rheinmetall Italia SpA, Roma”. Due giorni […]

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Il 15 gennaio 2025 l’azienda tedesca Rheinmetall ha pubblicato questa comunicazione sul suo sito: “L’Esercito Italiano ha deciso di introdurre i sistemi di difesa aerea Skynex di Rheinmetall. L’ordine per la fornitura di un primo sistema, del valore complessivo di 73 milioni di euro, è stato ora assegnato a Rheinmetall Italia SpA, Roma”.

Due giorni dopo, il sito specializzato thedefenspost.com conferma che l’Italia ha fatto la sua scelta: “La consegna della piattaforma Skynex è prevista per il 2026. Rheinmetall ha inoltre rivelato che l’accordo prevede un’opzione per l’Italia di acquistare altri tre sistemi Skynex, aumentando potenzialmente il valore totale del contratto a 280 milioni di euro”.

Se è vero che a livello internazionale l’industria germanica delle armi è sempre stata ai primi posti – basterebbe il solo esempio dell’Heckler and Koch mp5, arma da spalla costruita negli anni ’60 ed ancora oggi in attività in corpi speciali e polizie di mezzo mondo – con la guerra in Ucraina il comparto tedesco ha voluto mantenere questa tradizione, tenendo presente le nuove realtà sui campi di battaglia. E, dato che il conflitto nell’Est ha mostrato un utilizzo massiccio di droni, ecco che l’esigenza è stata quella di progettare e rendere operativa un’arma che potesse contrastare i velivoli senza pilota.

L’Italia, in questo contesto, ospita una delle fabbriche Rheinmetall e come la stessa azienda sottolinea nel suo comunicato, è stato il primo Paese della Nato a scegliere questo sistema di difesa. Il 18 dicembre scorso al Comando Artiglieria Contraerei di Sabaudia, è avvenuta la consegna della prima batteria in base al programma “Esigenze della Difesa in materia di contrasto alla minaccia Indirect Fire” che prevede appunto l’acquisto di quattro sistemi secondo il Documento Programmatico pluriennale 2025-2027.

L’arma anti drone è stata fornita all’Ucraina in quattro esemplari, come ha confermato lo scorso novembre l’amministratore delegato Armin Papperger in occasione del Capital Markets Day. Secondo lo stesso Papperger, i sistemi sono stati posizionati a difesa delle centrali elettriche ucraine. Come sostiene la casa madre, i sistemi Skynex “sono progettati per contrastare le minacce provenienti da missili, artiglieria e mortai, nonché da droni e munizioni vaganti, sia per la difesa nazionale che per la protezione dei contingenti nelle aree operative”.

Un dato da non sottovalutare; gli Skynex consegnati a Kiev sono stati finanziati da Berlino. Quattro ne dovevano consegnare, e quattro ne sono arrivati a destinazione. Non è dato sapere, dunque, se l’Ucraina potrà ricevere ancora in futuro.

Dal punto di vista tecnico, lo Skynex – come riporta il sito Army-Technology – ha una gittata tra i 6 e i 10 chilometri, a secondo della natura del bersaglio. Il sistema può essere equipaggiato con uno o più radar, come “il radar X-TAR3, progettato per l’acquisizione tattica tridimensionale, rilevando efficacemente bersagli aerei convenzionali, come aerei ad ala fissa ed elicotteri, nonché velivoli stealth e veicoli aerei senza pilota (UAV). È particolarmente adatto al tracciamento di razzi e colpi di mortaio, il che lo rende estremamente versatile per missioni di contro-razzi, artiglieria e mortaio”.

Skynex può abbattere droni e missili nemici utilizzando due cannoni da 35 millimetri chiamati Oerlikon Revolver Gun Mk3 e l’Oerlikon Twin Gu. Il cannoncino Mk3 può sparare fino a 1.000 colpi al minuto con una gittata di 4.000 metri. Si tratta di proiettili che esplodono appena prima di raggiungere il bersaglio, rilasciando un gruppo di proiettili più piccoli al tungsteno. Un sistema che aumenta le probabilità di distruggere il drone. Lo Skynex ha in dotazione anche il sistema missilistico SkyKnight C-Ram che ha una gittata fino a 10 chilometri.

Attualmente, Skynex è in servizio, oltre che in Ucraina, anche in Romania, Qatar e Austria, ma è ovviamente il Paese dell’Est dove si saggia l’efficacia del sistema antidrone. Nel luglio 2025 l’Aeronautica militare di Kiev ha diffuso un video su Telegram dal titolo “Risultati impeccabili”. Non si rivela il luogo, ma si vedono i soldati ucraini che grazie a Skynet abbattono droni russi. “Obiettivo colpito. Obiettivo distrutto”, ripete un operatore mentre il cannone mobile rende inoffensivi sette droni russi di tipo Shahed.

Foto dal sito di Rheinmetall