Cronaca

Cortina, grana edilizia per mister Santanchè: la terrazza “vista Olimpiadi” del suo rifugio è abusiva e va demolita

La baita di Dimitri Kunz si è allargata con un nuovo spazio all’aperto, ma non ha chiesto le autorizzazioni necessarie. Così il Comune ha ordinato di abbatterla

Una grana edilizia si abbatte su El Camineto, il rifugio che si trova di fronte alle piste delle gare di sci alpino femminile delle Olimpiadi e della Coppa del Mondo. Si tratta del locale che da oltre un cinquantennio è un punto di riferimento dei vip, rilevato un paio d’anni fa da Flavio Briatore e […]

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Una grana edilizia si abbatte su El Camineto, il rifugio che si trova di fronte alle piste delle gare di sci alpino femminile delle Olimpiadi e della Coppa del Mondo. Si tratta del locale che da oltre un cinquantennio è un punto di riferimento dei vip, rilevato un paio d’anni fa da Flavio Briatore e da Dimitri Kunz, il compagno della ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Briatore ha poi ceduto le proprie quote allo stesso Kunz e all’oligarca kazaco Andrey Toporov, proprietario di altri alberghi e ristoranti a Cortina.

El Camineto è finito nelle polemiche pre-olimpiche perché rimarrà aperto durante le gare, a differenza di altri rifugi della zona, diventando anzi un punto privilegiato per cene e feste del comitato organizzatore costituito da Fondazione Milano Cortina 2026. Adesso il Comune interviene con il pugno di ferro e ordina al legale rappresentante della società “la demolizione della terrazza di nuova costruzione, posizionata a sbalzo rispetto al prato in pendenza sottostante e delle due strutture in legno riportanti dei camini in metallo sul tetto”. Mancherebbero, infatti, i permessi e le autorizzazioni. In questo modo entro 60 giorni dovrà essere ripristinato lo stato dei luoghi, anche se gli imprenditori della ristorazione potranno presentare un “accertamento di compatibilità paesaggistica per le opere che risultano sanabili”.

La decisione è firmata dal geometra Roland Garramone, responsabile del servizio di edilizia privata, ed è nata da una segnalazione del nucleo dei carabinieri forestali di Cortina, datata 18 dicembre 2025. La violazione urbanistico-edilizia e paesaggistica viene così descritta: “Si tratta di una ulteriore struttura rispetto alla terrazza esterna originaria, di fronte a questa, collegata con una scala metallica. La struttura di nuova costruzione, posizionata a sbalzo rispetto al prato in pendenza sottostante, chiusa ai lati da paratie trasparenti, risulta essere arredata da diversi tavoli e stufe aeree per esterno a fungo”. Inoltre “è stato accertato che la terrazza esterna originaria è stata chiusa nella parte superiore mediante tende parasole”, mentre “sul lato nord-est della struttura, sono state riscontrate due strutture in legno riportanti dei camini in metallo sul tetto”.

Banalmente, El Camineto si è allargato. Ha presentato una richiesta di autorizzazione paesaggistica per l’“occupazione temporanea di suolo privato mediante l’installazione di un terrazzo semplicemente ancorato al suolo per un periodo superiore a 120 giorni e non superiore a 180 giorni”. L’istanza, secondo i tecnici comunali, non risulta inoltrata allo Sportello unico per le attività produttive del Comune, inoltre il superamento dei quattro mesi di occupazione rende necessaria l’autorizzazione paesaggistica che risulta invece mancante. Se il Comune attesta che l’installazione di tende parasole a copertura della terrazza del rifugio è eseguibile “in regime di edilizia libera e senza necessità dell’autorizzazione paesaggistica”, sanziona invece le altre parti dell’intervento, perché “risultano sprovviste di autorizzazione”.

El Camineto si trova a Rumerlo, in una posizione che consente di vedere l’arrivo delle gare che si svolgono sulla storica pista Olimpia, ai piedi delle Tofane. Proprio in vista dell’appuntamento di febbraio-marzo è stato realizzato un nuovo spazio all’aperto, che ha attirato l’attenzione dei carabinieri, con conseguente segnalazione al Comune. È la terza grana edilizia che si abbatte su locali cortinesi. A ridosso del ponte dell’Immacolata il Comune aveva bloccato l’inaugurazione del nuovissimo Chalet Franz Kraler – Club Moritzino, per supposta incompletezza dei lavori. Negata l’agibilità e l’attività di ristorazione. I proprietari avevano però ottenuto che l’operatività dell’ordinanza comunale fosse sospesa – grazie a un ricorso ante causam – in attesa di una decisione del Tar del Veneto. In questo modo lo chalet aveva tenuto l’inaugurazione, anche se con una festa privata. Qualche giorno fa il Comune è intervenuto su una terrazza panoramica realizzata al rifugio Scoiattoli, che si trova nel paradiso naturale delle Cinque Torri. Anche in quel caso, ritenendo l’opera abusiva, ha ordinato la demolizione.