
La disavventura a seguito della chiusura improvvisa della porta del convoglio. Ad accorrere in stazione il padre, che ha raggiunto la piccola intanto nelle mani della polizia ferroviaria
Il treno che arriva, le porte che si aprono e un viaggio da compiere. I figli piccoli a carico, di cui uno sul passeggino, da far salire in fretta. Forse fin troppo, dato che a Lodi si è concretizzata una delle paure più comuni di una madre in questo genere di situazioni: lei riesce a […]
Il treno che arriva, le porte che si aprono e un viaggio da compiere. I figli piccoli a carico, di cui uno sul passeggino, da far salire in fretta. Forse fin troppo, dato che a Lodi si è concretizzata una delle paure più comuni di una madre in questo genere di situazioni: lei riesce a salire con il neonato sul vagone, e la figlia di due anni rimane sulla banchina. È accaduto giovedì scorso, e – per fortuna – la situazione è subito rientrata alla normalità, con il padre sopraggiunto velocemente in stazione per recuperare la piccola, spaesata.
Ad accorgersi della situazione il personale della Polfer, che immediatamente si è messo in contatto con la donna rassicurandola sulla sicurezza della figlia e sull’arrivo del marito. La madre, scesa nella stazione successiva di Codogno, ha poi spiegato di non aver assolutamente abbandonato la figlioletta, e di come la situazione sia nata a seguito dell’inaspettata e veloce chiusura del portone del convoglio.
Foto di archivio