Cronaca

Askatasuna, scontri tra manifestanti e polizia al corteo di Torino: 9 agenti feriti. Salvini: “Ruspe sui centri sociali”

A capo della manifestazione un gruppo di persone ha tentato di sfondare il cordone della polizia lanciando bottiglie, oggetti e bombe carta

“Niente sarà come più come prima, il campo è stato tracciato. Chi con noi continua a volere un presente e un futuro diversi sa che la partita non è finita, ma solo iniziata”. Era la promessa via social degli autonomi del centro sociale Askatasuna, il giorno dopo lo sgombero per l’assalto squadrista alla sede della […]

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“Niente sarà come più come prima, il campo è stato tracciato. Chi con noi continua a volere un presente e un futuro diversi sa che la partita non è finita, ma solo iniziata”. Era la promessa via social degli autonomi del centro sociale Askatasuna, il giorno dopo lo sgombero per l’assalto squadrista alla sede della Stampa e alla vigilia del corteo da bollino rosso per l’ordine pubblico a Torino, nell’ultimo sabato di shopping natalizio. E il corteo si è infatti trasformato bene presto in scontro con le forze dell’ordine. Oltre duemila persone, tra giovani, famiglie e residenti del quartiere Vanchiglia, sono partite da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, scandendo slogan come “Askatasuna vuol dire libertà, nessuno ci fermerà e “guai a chi ci tocca”. Delegazioni sono arrivate anche da Milano, Genova e dal Nord-Est, con bandiere No Tav e della Palestina.

A capo della manifestazione un gruppo di persone incappucciate ha tentato di sfondare il cordone della polizia lanciando bottiglie, oggetti e bombe carta. Le forze dell’ordine hanno risposto con idranti e lacrimogeni, mentre si sono registrate cariche con manganellate e colpi di bastone da parte dei manifestanti. Alcuni cassonetti sono stati dati alle fiamme come barricata in Corso Regina Margherita, e sono stati lanciati fuochi d’artificio e grossi sassi contro i reparti mobili della polizia, che hanno reagito con ulteriore uso di lacrimogeni. “Andiamo avanti fino alla vittoria sempre dalla parte dell’Askatasuna. È il momento di mandare un segnale chiaro a questo governo militare che ha paura di noi” le parole iniziali pronunciate al microfono per aprire il corteo. Dopo le violenze il corteo è ripartito. Lungo il percorso cartelloni e pali della segnaletica stradale sono stati divelti. Nove gli agenti feriti: sono poliziotti dei reparti mobili, colpiti da oggetti contundenti.

Le reazioni

Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha parlato telefonicamente con il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per informarsi sulle condizioni degli agenti feriti a Torino. Il responsabile del Viminale ha chiesto di far pervenire al questore di Torino, Paolo Sirna, l’apprezzamento per la “professionalità” e l’”equilibrio dimostrati per l’ennesima volta dalle forze di polizia che anche oggi hanno dovuto fronteggiare violenze e intemperanze di ogni genere”.

“Da una parte donne e uomini in divisa, che difendono la legalità. Dall’altra parte i soliti violenti, figli di papà frustrati e falliti, che oggi hanno mandato sette agenti all’ospedale. Lo sgombero di Askatasuna è solo l’inizio. Ruspe sui centri sociali covi di delinquenti” scrive su Facebook il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, postando un video degli scontri.

“Le immagini di guerriglia urbana e di bombe carta contro la polizia che arrivano da Torino sono inaccettabili e confermano quanto ho già dichiarato: lo sgombero di Askatasuna era inevitabile. Dal centro sociale sono arrivate violenze non difendibili e di fronte alle quali non ci può essere spazio per il buonismo. Tuttavia – Chiara Appendino, ex sindaca della città e ora deputata M5S – il governo non pensi di strumentalizzare questi fatti per rifarsi una verginità sulla legalità e sul trattamento agli agenti. Questo è il governo dell’insicurezza: i reati sono in crescita e aumentano di pari passo con la carenza di personale delle forze dell’ordine. Invece di propinarci la solita propaganda di bassa lega, stanzino i soldi per assumere agenti, non farli vivere nella precarietà e non farli andare in pensione più tardi. E aprano finalmente gli occhi davanti all’occupazione di CasaPound, perché la legge deve essere uguale per tutti”.