Scuola

A Marco un tema, a Lucia una lettura. Perché i compiti per le vacanze devono essere uguali per tutti?

Evitando di generalizzare e di farsi inghiottire dal dilemma “compiti sì-compiti no”, forse sarebbe meglio considerare la questione classe per classe, alunno per alunno

Ci risiamo. Arrivano le vacanze di Natale ed inizia la partita a tennis. Da una parte i sostenitori dei compiti. Dall’altra quelli per i quali “bisogna staccare la spina”. La partita, combattuta. Tra un dritto e un rovescio. Una volée e una palla smorzata. Una serie di smash. Una partita interminabile. Senza vincitori. Perché le motivazioni addotte, ora dall’uno, ora dall’altro, sono valide. Oggettivamente. Un periodo non breve di tempo, senza alcuna esercitazione, rischia di intorpidire le abilità. Più che far svanire le conoscenze. Ma è innegabile che pagine di Storia da studiare, frasi da analizzare ed esercizi di algebra da svolgere, possono diventare un fardello. Tra pranzi e cene di rito. Visite di parenti ed amici. Un soggiorno anche breve in qualche località. Un fardello per ragazze e ragazzi. Come per i loro genitori.

Per i sostenitori dei compiti, nessuna consegna equivale a dover ricominciare da capo quando riprenderanno le lezioni, a gennaio. Per gli altri, il riposo mentale è necessario. Imprescindibile per il post-vacanze.

Le due fazioni contano non solo gli addetti ai lavori, in ruoli differenti. Insomma ragazze e ragazzi ed insegnanti. Con l’aggiunta dei genitori. Ma anche schiere di Altri. Appartenenti ad ambiti disparati. Con una preponderanza di psicologi e pedagogisti, filosofi e giornalisti, intellettuali. Ognuno chiamato a dire quel che pensa sul tema. Magari arrivando ad invitare “a considerare un equilibrio più moderato nella quantità di compiti per casa assegnati durante le vacanze natalizie”, come ha fatto l’assessore provinciale all’istruzione in lingua italiana di Bolzano, Marco Galateo. Che ha spiegato come “Le vacanze natalizie rappresentano un’occasione preziosa per rigenerarsi, trascorrere tempo in famiglia e con gli amici, recuperare energie e ritrovare un equilibrio sereno”.

Ogni affermazione contiene una parte di verità. Il problema è che tutte insieme, le affermazioni, non costituiscono la verità, assoluta. Non offrono la soluzione migliore. Forse perché, piuttosto che scegliere tra due soluzioni contrapposte, sarebbe necessario mediare. Una sorta di compromesso del quale a beneficiare fossero ragazze e ragazzi.

Perché si realizzi questa opzione bisognerebbe calarsi nelle diverse realtà. Evitando di generalizzare e di farsi inghiottire dal dilemma “compiti sì-compiti no”. Forse potrebbe apportare maggiori benefici considerare la questione, classe per classe. Anzi, forse bisognerebbe che le consegne non venissero assegnate all’intera classe. Senza distinzioni. Ma che a ciascuno si desse quel che si ritiene più utile.

A Marco, un tema e la lettura di un brano di antologia, con relativi esercizi di comprensione del testo. Alcuni approfondimenti del libro di Storia a Claudia. Il ripasso delle sintesi di Geografia relative al programma studiato, a Valerio. La lettura de Il piccolo principe di Saint-Exupéry, ad Antonella, quella de Marcovaldo di Calvino a Stefano. Il ripasso de i proemi di Iliade ed Odissea a Lucia. Il Riassunto, sia nella forma più essenziale che in quella più estesa, di un paio di brani di Antologia, a Flavio. La visione di due brevi video, uno sulla coltivazione della vite, l’altro su quella dell’olivo, ad Emanuele. E poi, a Marzio, la scrittura sul quaderno di almeno 4 sinonimi delle parole, “suggestivo”, “profumo”, “scrivere”, “inerzia” e “andare”.

Marzio non è Valerio. Lucia non è Claudia. Ognuno è un unicum. Da valorizzare, come possibile. Le vacanze dalle lezioni sono una opportunità per riposarsi, innegabilmente. Ma anche per svolgere una qualche attività che senza stancare oppure creare ansie, potenzi. Senza affanni. Ci si può riposare in molti modi. Sforzarsi di trovare quello più congeniale ad ogni ragazza e ragazzo è possibile. Anche perché chi lo ha detto che il riposo debba necessariamente passare per il non fare nulla?