Diritti

Aborto, il Parlamento Ue ha votato a favore di un meccanismo che lo renda accessibile in tutti gli Stati

Storico via libera dell'Eurocamera alla proposta dal basso di "My voice, my choice". Ora tocca alla commissione Ue esprimersi. Schlein: " Fdi ha votato contro perché contraria al diritto all'aborto?"

Fa un altro passo in avanti la campagna dal basso “My voice, my choice” per chiedere un sistema Ue che garantisca l’accesso all’aborto in tutti gli Stati membri. Dopo che, un anno fa, la petizione popolare aveva superato il milione di firme, il 17 dicembre l’Eurocamera ha approvato una risoluzione che accoglie il testo con […]

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Fa un altro passo in avanti la campagna dal basso “My voice, my choice” per chiedere un sistema Ue che garantisca l’accesso all’aborto in tutti gli Stati membri. Dopo che, un anno fa, la petizione popolare aveva superato il milione di firme, il 17 dicembre l’Eurocamera ha approvato una risoluzione che accoglie il testo con 385 voti a favore, 202 contrari e 79 astensioni. Tra gli italiani: favorevole il blocco di centrosinistra (Pd, M5s, Alleanza Verdi Sinistra), contrarie le destre (compatti sul No Lega e Fdi, in ordine sparso Forza Italia). “Perché Fratelli d’Italia ha votato contro?”, ha dichiarato la segretaria dem Elly Schlein. “Siete contro il diritto all’aborto?”. Quello approvato è un documento non vincolante, in attesa che – entro marzo 2026 – ad esprimersi sia la commissione Ue: dovrà indicare eventuali misure, legislative e non, che intende adottare e le motivazioni della decisione.

Cosa chiede la petizione

La richiesta sottoposta agli organismi dell’Unione europea è quella di creare un meccanismo finanziario opzionale, aperto a tutti gli Stati membri su base volontaria e sostenuto da fondi Ue, che consentirebbe alle capitali partecipanti di garantire accesso all’interruzione sicura della gravidanza a chi non vi ha accesso. Come spiegato all’inizio della campagna da Marta Lempart, una delle principali promotrici, il sistema permetterebbe di aggirare i divieti dei singoli Stati: “Noi chiediamo un sistema di telemedicina”, disse intervistata da ilfattoquotidiano.it. “Se l’Olanda, ad esempio, ha le pillole per l’aborto farmacologico e nel mio Paese ho degli ostacoli, devo poter accedere a quel servizio gratuito anche se non sono residente. Non si tratta di cambiare le leggi. Si tratta di finanziare un migliore sistema sanitario: il Paese che ottiene i fondi potrà fornire le pillole a tutte le donne in Europa. E ad esempio le italiane, visto che nel loro Paese c’è l’obiezione di coscienza, avrebbero diritto a rivolgersi all’Olanda solo sulla base del loro passaporto Ue”.

Cosa ha votato il Parlamento

Anche se la risoluzione non è vincolante, nel testo approvato dal Parlamento Ue si sostengono molti dei problemi denunciati da associazioni e attiviste negli anni. Si riconosce, ad esempio, come molte donne in Ue non dispongano ancora di pieno accesso a procedure di aborto sicuro e legale, e si esprime preoccupazione per “i persistenti ostacoli giuridici e pratici presenti in diversi Stati membri”, invitandoli a riformare le proprie leggi e politiche in materia di aborto per portarle in linea con gli standard internazionali. L’Eurocamera ha sottolineato anche il ruolo dell’Ue nel sostenere il miglioramento della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi, chiedendo un’azione europea più incisiva per tutelare l’autonomia corporea e l’accesso universale a tali diritti, inclusi l’informazione sulla pianificazione familiare, la contraccezione accessibile, l’aborto sicuro e legale e l’assistenza materna. Infine, gli eurodeputati hanno espresso la loro preoccupazione per la “crescente retrocessione dei diritti delle donne e l’uguaglianza di genere in Europa e nel mondo, anche in materia di diritti sessuali e riproduttivi, e per gli attacchi ai difensori dei diritti delle donne, condannando fermamente i movimenti anti-genere che mirano a minare l’uguaglianza e i diritti umani”.