
Intanto il parlamento del Nuovo Galles del Sud sarà riconvocato la prossima settimana per discutere riforme sul controllo delle armi e restrizioni alle attività di protesta
È stato incriminato Naveed Akram, autore con il padre della strage di Bondi Beach contro la comunità ebraica. Sono 15 i capi d’accusa per terrorismo, omicidio e altre 40 imputazioni, tra cui lesioni personali gravi con intento di omicidio e esposizione pubblica di simboli terroristici, riferendosi all’Isis. La polizia del Nuovo Galles del Sud ha […]
È stato incriminato Naveed Akram, autore con il padre della strage di Bondi Beach contro la comunità ebraica. Sono 15 i capi d’accusa per terrorismo, omicidio e altre 40 imputazioni, tra cui lesioni personali gravi con intento di omicidio e esposizione pubblica di simboli terroristici, riferendosi all’Isis. La polizia del Nuovo Galles del Sud ha spiegato che Naveed “ha tenuto una condotta che ha causato morti, feriti gravi e messo in pericolo vite umane per promuovere una causa religiosa e incutere timore nella comunità”. Durante la sparatoria con la polizia,il padre Sajid Akram è stato ucciso, mentre Naveed è rimasto gravemente ferito e ricoverato. Si è risvegliato dal coma nella notte di martedì e comparirà davanti al giudice in videocollegamento. Due bandiere artigianali dello Stato Islamico sono state sequestrate in un’auto intestata a Naveed, parcheggiata vicino alla spiaggia. Le autorità hanno anche confermato che Sajid possedeva sei armi da fuoco, tutte recuperate dopo l’attacco.
Intanto sono stati celebrati i primi funerali. Tra le 16 vittime, vi sono una bambina di 10 anni, due sopravvissuti all’Olocausto e una coppia di coniugi, uccisi mentre tentavano di fermare gli assalitori. Tutte le vittime identificate finora erano ebree. L’età delle persone uccise va dai 10 agli 87 anni. Gli ebrei vengono solitamente sepolti entro 24 ore dalla morte, ma i funerali sono stati ritardati dalle indagini del medico legale.
Il primo funerale celebrato è stato quello per Eli Schlanger, 41 anni, padre di 5 figli, che era assistente rabbino presso l’organizzazione Chabad-Lubavitch di Bondi e aveva organizzato l’evento ‘Chanukah by the Sea’ di domenica. Fuori dai funerali un’imponente presenza di polizia. Schlanger, nato a Londra, era anche cappellano nelle carceri dello Stato del Nuovo Galles del Sud e in un ospedale di Sydney.Alla veglia per la vittima più giovane, Matilda di 10 anni, i genitori hanno esortato i partecipanti a ricordare il suo nome: “Rimane qui”, ha detto la madre di Matilda, che si è identificata solo come Valentyna, premendo la mano sul cuore, “rimane proprio qui e qui”.
Il parlamento del Nuovo Galles del Sud sarà riconvocato la prossima settimana per discutere riforme sul controllo delle armi e restrizioni alle attività di protesta. Il premier Chris Minns ha annunciato limiti al numero di armi autorizzabili per porto d’armi e la cancellazione del diritto di appello in caso di revoca della licenza. Minns ha spiegato che le misure mirano a prevenire situazioni di pericolo durante manifestazioni di massa. Ha aggiunto che il governo condividerà le norme proposte con l’opposizione nei prossimi giorni, con l’obiettivo che entrino in vigore prima di Natale. Il premier ha quindi riferito che il parlamento statale ha all’esame misure per restringere le attività di protesta sull’onda di minacce terroristiche. “La nostra preoccupazione è che una dimostrazione di massa è una situazione che potrebbe accendere una fiamma che diventerebbe impossibile estinguere”, ha detto. Le autorità hanno anche confermato che lo sparatore Sajis Akram aveva il porto d’armi per sei armi, che aveva con sé e che sono state tutte recuperate dopo l’attacco.
Intanto il governo filippino ha smentito qualsiasi legame con l’addestramento dei due terroristi. I due uomini, padre e figlio, Sajid e Naveed Akram, avevano trascorso novembre a Davao, nel sud dell’isola filippina di Mindanao, area da decenni segnata da insurrezioni islamiste. “Il presidente Ferdinand Marcos respinge fermamente la dichiarazione generale e la fuorviante caratterizzazione delle Filippine come centrale di addestramento dell’Isis”, ha dichiarato la portavoce presidenziale Claire Castro, leggendo una nota del Consiglio di Sicurezza Nazionale. “Non è stata presentata alcuna prova a sostegno delle affermazioni secondo cui il Paese sarebbe stato utilizzato per l’addestramento terroristico”. Le autorità australiane stanno verificando se i due abbiano incontrato estremisti locali durante il soggiorno, ma l’esercito filippino ha sottolineato che i gruppi armati musulmani ancora operativi a Mindanao si sarebbero notevolmente indeboliti dopo l’assedio di Marawi nel 2017.