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Senza stipendio da due mesi, i giornalisti di Telesud annunciano lo sciopero: “Situazione già complessa, aggravata dalle incertezze sul futuro”

La redazione giornalistica entra da oggi in stato di agitazione. Alla base della decisione c’è il mancato pagamento delle ultime due retribuzioni, a cui si aggiunge la tredicesima del 2024

Telesud – emittente televisiva trapanese di Valerio Antonini, presidente del Trapani Calcio e Trapani Shark, anche queste in situazioni complicate – ha annunciato uno sciopero per lunedì 15 dicembre. Alla base della decisione e dello stato d’agitazione dichiarato oggi c’è una situazione economica difficile: i dipendenti non ricevono stipendio da due mesi e aspettano ancora la tredicesima del 2024.

A comunicarlo è stata proprio la redazione con un documento indirizzato al direttore responsabile Nicola Baldarotta e al direttore generale Ignazio Grimaldi: “La redazione giornalistica di Telesud entra da oggi in stato di agitazione. Alla base della decisione c’è il mancato pagamento degli ultimi due stipendi, a cui si aggiunge la tredicesima del 2024. Una situazione già complessa, aggravata dalle incertezze sul futuro dell’emittente e dalla prospettiva di possibili tagli al personale“, si legge all’inizio della lettera.

“A nulla sono valsi, finora, i tentativi di dialogo. In seguito alla comunicazione ricevuta oggi dalla Società, prendiamo atto della risposta fornita alle richieste avanzate dalla redazione. Una risposta che, tuttavia, non può essere ritenuta soddisfacente né risolutiva rispetto alla grave situazione in atto”, prosegue la nota.

La società ha infatti confermato il mancato pagamento di due mensilità, della tredicesima 2024 e ha annunciato che, entro il 24 dicembre, verrà corrisposta esclusivamente la retribuzione del mese di ottobre, rinviando i pagamenti successivi a tempi e modalità indefiniti.

“Una prospettiva che lascia i lavoratori in una condizione di totale incertezza economica e personale, tanto più grave in prossimità delle festività natalizie. Ancora più preoccupante è la comunicazione relativa alla cosiddetta ‘totale riorganizzazione aziendale‘, che prevede il mancato rinnovo dei contratti in scadenza al 31/12/2025 e l’abbattimento dei costi del personale”, prosegue la presa di posizione dei dipendenti.

“Le difficoltà economiche dell’Azienda non possono e non devono ricadere esclusivamente sui lavoratori, che continuano a garantire quotidianamente informazione, professionalità e presenza, nonostante mesi di sacrifici, ritardi e silenzi”, si legge.

Infine i dipendenti di Telesud concludono: “Per queste ragioni, pur prendendo atto della risposta ricevuta, la redazione giornalistica di Telesud la ritiene inadeguata e ribadisce la necessità di un piano certo e immediato per il pagamento di tutte le spettanze arretrate; chiarezza sul futuro dell’emittente e sui livelli occupazionali e l’avvio di un confronto reale e trasparente con i lavoratori”.

La nota dell’azienda

Stato d’agitazione e sciopero che sono arrivati dopo una nota dell’azienda: “Purtroppo la mancanza di ricavi – si legge nella stessa , così come l’impossibilità di ottenere gli auspicabili finanziamenti agevolati in favore delle emittenti locali, ha generato una crisi totale di liquidità, tant’è che, sino ad ora, si è reso necessario, il ricorso a consistenti finanziamenti da parte del socio, per far fronte alle spese correnti”.

Infine il comunicato della società si conclude: “Stiamo facendo uno sforzo gigantesco che mette tutti a dura prova, è con l’alto spirito di servizio e di abnegazione di tutti che, insieme, stiamo riuscendo a fronteggiare questi difficili momenti. Confidando nella vostra piena comprensione, auspica una pacifica soluzione di qualsivoglia questione”.

Il documento scomparso

Poche ore dopo la diffusione della nota, la stessa è sparita dal sito di Telesud. Troppo tardi, però, visto che tra screenshot e salvataggi pregressi, la stessa è ancora consultabile sui vari social e su varie pagine locali. Una vicenda che diventa sempre più complessa e che si arricchisce di ulteriori sfaccettature.