
Non si esclude che il Tribunale, che ufficialmente ha solo chiesto la comparizione della parti, possa anche decidere di modificare o revocare l’ordinanza di allontanamento del 20 novembre scorso
Forse qualcosa è cambiato. A due giorni dalla notizia che i genitori dei bimbi allontanati hanno accettato la casa offerta da un imprenditore il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha fissato per il 4 dicembre l’udienza di comparizione nell’ambito del procedimento che riguarda la famiglia che viveva nel bosco di Palmoli in una capanna senza luce e acqua. All’udienza, secondo quanto riferisce l’Ansa, con gli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, ci saranno anche i genitori dei tre bambini. Non si esclude che il Tribunale, che ufficialmente ha solo chiesto la comparizione della parti, possa anche decidere di modificare o revocare l’ordinanza di allontanamento del 20 novembre scorso.
L’alloggio accettato è un casolare appena ristrutturato nel bosco di Palmoli, offerto in comodato gratuito da Armando Carusi, un ristoratore di Ortona. Il padre, Nathan, ha visitato la residenza autonoma – dotata di almeno due ampie stanze, cucina, un pozzo per l’acqua, bagno a secco e locali per gli animali – ed è rimasto “affascinato” dalla struttura che rispecchia il loro stile di vita, tanto da essere colpito anche da alcuni antichi attrezzi in legno presenti. I coniugi hanno depositato nei giorni scorsi un reclamo avverso l’ordinanza di allontanamento, il cui fine dichiarato era la salvaguardia e la tutela del benessere psicofisico dei bambini.
Il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha sospeso temporaneamente la potestà genitoriale e collocato i bambini, di 6 e 8 anni, in una comunità, a loro tutela. Si è trattato proprio di una misura estrema perché il provvedimento, come si è sottolineato in una lunga nota dell’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia, è stato disposto dopo un anno di osservazione e perché appunto non erano state rispettate le prescrizioni da parte dei genitori. Il caso dei bimbi era arrivato all’attenzione dei servizi sociali dopo una intossicazione da funghi.