F1 & MotoGp

In Qatar vince Verstappen e riapre i giochi, Norris solo quarto. Male le Ferrari. Il Mondiale si deciderà all’ultima gara

Con questo risultato il pilota McLaren ha 12 punti di vantaggio nella classifica generale su quello della Red Bull. Il campionato del mondo si deciderà ad Abu Dhabi

Una vittoria da urlo, dettata dalla strategia aggressiva voluta dal suo team e dalla bravura del pilota più forte del Mondiale: Max Verstappen si prende un incredibile successo nel GP del Qatar e lascia aperti i giochi prima dell’ultimo round di Yas Marina. Grazie alla decisione di fare undercut in entrambe le soste, l’olandese ha chiuso davanti a Oscar Piastri (2°) e alla Williams di Carlos Sainz (3°). Solo 4° Lando Norris, che nel finale riesce a passare la Mercedes di Andrea Kimi Antonelli (5°), recuperando due punti preziosi, e vola ad Abu Dhabi con 12 punti su Verstappen (408-396), mentre Piastri è oramai quasi spacciato: 392 punti.

Sesto uno spento George Russell (6°), poi l’Aston Martin di Fernando Alonso (7°), la Ferrari di Charles Leclerc (8°), la Racing Bulls di Liam Lawson (9°) e la seconda Red Bull di Yuki Tsunoda (10°). Disperso Lewis Hamilton: 12°. La Ferrari è ufficialmente quarta nel Mondiale Costruttori, dopo che aveva chiuso seconda nello scorso Mondiale. Domenica prossima il gran finale di Yas Marina che deciderà il Mondiale Piloti.

Il commento di gara

Max Verstappen e la Red Bull hanno lasciato Lusail con la sensazione di aver ribaltato un copione che sembrava già scritto. L’olandese, pur consapevole che il quinto titolo potrebbe scivolargli dalle mani ad Abu Dhabi, ha mostrato la tranquillità di chi sa di aver sfruttato ogni opportunità. Il merito è stato anche di una strategia coraggiosa, disegnata dall’ingegnera Hannah Schmitz, che ha scelto di richiamarlo per primo in entrambe le soste. Una decisione che, unita alla capacità dell’olandese di gestire il ritmo nei momenti decisivi, gli ha permesso di mettersi davanti alle McLaren, le vere favorite alla vigilia per il perfetto adattamento alle caratteristiche di questo tracciato (temperature e le tante curve).

La Safety Car iniziale, chiamata dopo il contatto tra Pierre Gasly (16°) e Nico Hulkenberg (out), ha aperto la finestra perfetta per la prima sosta del campione olandese. McLaren ha però mantenuto in pista entrambi i piloti, perdendo un’occasione fondamentale per variare gli scenari tattici. Questo ha inciso profondamente sulla gara di Piastri e Norris, costretti a inseguire fin dal primo stint. L’australiano ha provato a rimontare nel finale con gomme Hard più fresche, ma Verstappen ha gestito con un ultimo run solido, senza sbavature. Norris, già poco a suo agio in Qatar e con il fondo danneggiato da un passaggio troppo aggressivo sul cordolo, ha faticato più del previsto e ha concluso solo quarto, dietro dopo la sosta a un Antonelli brillante e a un Sainz particolarmente efficace, che avevano già fatto il secondo pit. Fortuna vuole, per Lando, che Kimi perdesse nel finale il posteriore in un ingresso-curva, lasciando passare il britannico, che così si è preso due punti in più preziosi in vista della prossima gara, dove un podio basterebbe per dargli il primo titolo Piloti della carriera.

Piastri, visibilmente deluso nel post-gara, ha ammesso che il team avrebbe potuto — e forse dovuto — diversificare le strategie, soprattutto dopo aver visto la Red Bull chiaramente orientata a forzare l’undercut. Nonostante ciò rimane in corsa per il titolo, anche se la sensazione di un’occasione persa pesa parecchio, come sono chiare oramai le poche, pochissime, chance di prendersi un titolo praticamente certo fino a Zandvoort, quando Norris si ritirava e Verstappen era lontano 104 punti.

Se McLaren dovesse lasciarsi sfuggire questo Mondiale, dovrà dunque fare i conti con una gestione non all’altezza nei momenti chiave, specie con i suoi piloti. Non sfortuna, non superiorità tecnica dell’avversario: semplicemente troppi errori. Il campionato che appariva già incanalato verso Woking si deciderà invece all’ultima gara, con un duello a tre che promette tensione, colpi di scena e un finale da ricordare. Quello che potrebbe premiare un pilota, Norris, che non ha mai dato la sensazione di meritarlo in pieno come meriterebbe Max.

Alle spalle dei protagonisti del titolo, nonostante la sbavatura con Norris, Antonelli ha firmato un’altra prestazione convincente, piazzandosi ancora una volta davanti al compagno Russell che, come detto da Toto Wolff dopo Las Vegas, inizia a temerlo. Per la Ferrari l’ennesimo passo falso: quarta forza ormai conclamata nei Costruttori, rallentata da una monoposto che non ha mostrato progressi nella seconda parte dell’anno, nonostante le speranze per la sospensione posteriore, introdotta a Spa, che non ha contribuito ad accendere la SF-25. Leclerc ha chiuso un weekend complicato, frustrato dalla mancanza di passo e costretto alle solite continue gestioni per evitare problemi ai freni. Hamilton, dal canto suo, non ha trovato nessuna scintilla: partito 18°, è risalito appena al 12°, chiudendo un altro fine settimana incolore. Le due uscite al Q1 nelle qualifiche, il 17° tempo nella Sprint, la 25ª gara senza podio: la prima stagione di Lewis con Maranello è stata un autentico disastro.