
L'incubo a Roma: tre marocchini hanno aggredito i ragazzi appartati. Arresti eseguiti grazie alle impronte digitali e alla prontezza dei soccorsi
“Il cellulare no, non prenderlo”. È stato il tentativo disperato di una ragazza di 18 anni di proteggere il suo smartphone ad aver scatenato il peggio. L’ultima cosa che la giovane ha urlato, prima che lei e il suo fidanzato di 24 anni fossero aggrediti nel parco di Tor Tre Teste a Roma, dove l’estate scorsa una donna essere stata violentata mentre portava a spasso il cane.
La notizia della giovane, tenuta riservata per diversi giorni, è emersa solo ora: una coppia appartata è stata rapinata e la ragazza è stata vittima di violenza sessuale di gruppo. Per questo nei giorni scorsi sono stati arrestati tre cittadini marocchini, ma l’inchiesta non è ancora chiusa: il sospetto, infatti, è che il gruppo di aggressori potesse essere composto da cinque persone. Su questo punto, infatti, le indagini della Squadra mobile di Roma sono tuttora in corso.
I fatti sono avvenuti la notte del 25 ottobre in via del Pergolato, una zona appartata vicino al vecchio campo sportivo, scelta dalla coppia per il loro primo incontro. Lei del 2006 e lui di 25 anni, si erano conosciuta su internet e si erano appartati in macchina quando improvvisamente la quiete è stata rotta da centinaia di schegge di vetro. Il finestrino dell’auto era andato in frantumi. Tre uomini, poco più che ventenni, hanno dato il via al loro calvario con la rapina: prima hanno trascinato fuori dall’auto il ragazzo, costringendolo ad assistere. Poi, la ragazza è stata violentata da uno dei tre.
Il peggio, secondo quanto appreso, è stato sventato grazie all’intervento inatteso di un testimone. Una guardia giurata di un istituto di vigilanza, che si trovava di passaggio, ha visto la scena, ha intuito la gravità della situazione e ha subito chiamato il numero di emergenza, allertando la polizia. Mentre il ragazzo urlava disperato chiedendo pietà e giurando vendetta, l’intervento della guardia ha spaventato gli aggressori. Poco dopo, i tre sono fuggiti.
La Squadra Mobile di Roma, con la quarta sezione, ha avviato le indagini, concentrandosi nell’area del Quarticciolo, dove gravitavano i presunti responsabili. Due degli aggressori sono stati fermati il 28 ottobre, poche ore dopo l’aggressione. Il terzo uomo è stato arrestato a Venezia due giorni fa. A inchiodare i tre cittadini marocchini, oltre al racconto dei due fidanzati (entrambi italiani), ci sono le loro impronte digitali impresse sui vetri dell’auto in frantumi. I tre sono accusati di violenza sessuale di gruppo e rapina. Le indagini non sono chiuse, con gli investigatori che cercano ancora di capire se lo stesso modus operandi sia stato utilizzato per altre rapine nella zona.
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