
Calo medio di dieci punti della partecipazione al voto rispetto alla tornata del 2020: 31,96% contro 41,53%
Peggiora il calo dell’affluenza in tutte e tre le regioni al voto il 23 e 24 novembre. Alle 23 di domenica, il calo medio della partecipazione al voto era stato di dieci punti rispetto alla tornata precedente nel 2020: 31,96% contro 41,53%. Le urne sono aperte fino a lunedì alle 15.
L’emorragia più forte in Veneto, che però è anche la regione col dato più alto in numeri assoluti: finora ha votato il 33,88% degli aventi diritto contro il 46,13% di cinque anni fa, quasi 13 punti percentuali in meno. Qui è scontata la vittoria del leghista Alberto Stefani – che succederà a Luca Zaia dopo tre mandati – mentre il centrosinistra schiera l’ex sindaco di Treviso Giovanni Manildo: la vera sfida è la gara tra Lega e FdI a chi prenderà più voti.
In Campania l’affluenza alle 23 era del 32,07%, quasi sette punti in meno rispetto al 2020 (38,91%): qui c’è la sfida più aperta, con l’ex presidente della Camera Roberto Fico (M5s) in vantaggio nei sondaggi sul viceministro di FdI Edmondo Cirielli. In Puglia il calo della partecipazione è di dieci punti, 29,45% contro il 39,88% di cinque anni fa: anche qui si dà per scontata la vittoria di Antonio Decaro, europarlamentare ed ex sindaco Pd di Bari, contro lo sfidante di centrodestra Luigi Lobuono.