Cronaca Nera

Ai domiciliari per maltrattamenti evade e accoltella l’ex compagna che lo aveva denunciato: arrestato

Qualiano (Napoli) - La vittima, 35 anni, è stata soccorsa e trasportata d’urgenza all’ospedale di Giugliano, dove rimane ricoverata in gravi condizioni, anche se non sarebbe in pericolo di vita. L'uomo è stato rintracciato dai carabinieri anche grazie alle immagini dei sistemi di videosorveglianza

A pochi giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e alle controverse dichiarazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, un nuovo tentato femminicidio entra nelle pagine di cronaca. Una donna di 35 anni è stata accoltellata sabato notte a Qualiano (Napoli), nel piazzale vicino casa, nel parco Cerqua. L’aggressione, avvenuta con estrema brutalità, ha provocato ferite in diverse parti del corpo: la vittima è stata soccorsa e trasportata d’urgenza all’ospedale di Giugliano, dove rimane ricoverata in gravi condizioni, anche se non sarebbe in pericolo di vita.

Le indagini dei carabinieri, intervenuti immediatamente sul posto, hanno portato in poche ore all’identificazione e alla cattura dell’aggressore: si tratta dell’ex compagno della donna, un 29enne già noto alle forze dell’ordine. L’uomo era stato denunciato in passato per maltrattamenti dalla stessa vittima ed era sottoposto agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. L’uomo lo ha manomesso lasciandolo a casa, ma l’allarme è scattato ugualmente.

L’arresto è stato possibile grazie alla testimonianza fornita dalla vittima prima del ricovero e all’esame delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, che hanno permesso ai carabinieri della sezione radiomobile di Giugliano di individuare e fermare il 29enne con le accuse di evasione e tentato omicidio. Nel parco Cerqua proseguono gli accertamenti: i militari stanno ascoltando familiari, amici e vicini della donna per ricostruire nel dettaglio il contesto relazionale e i possibili segnali di escalation che avrebbero preceduto l’aggressione. La dinamica, seppur già chiara nelle sue linee essenziali, dovrà essere definita completamente per comprendere se siano stati ignorati o sottovalutati precedenti campanelli d’allarme.

la vittima è stata raggiunta da almeno sette fendenti, alcuni dei quali hanno sfiorato organi vitali. Le ricerche del fuggitivo erano già cominciate quando al 112 è giunta, da parte di alcuni residenti sul luogo dell’aggressione, la denuncia del ferimento della donna. La denuncia per maltrattamenti era stata presentata nel marzo scorso, quando l’uomo – che la perseguitava dopo la fine della relazione – l’aveva pedinata, per poi spaccarle un vetro dell’auto. Dopo quell’episodio la donna aveva raccontato anche maltrattamenti precedenti. La vittima è stata ferita ieri sera alla testa, all’addome, al petto e a una gamba. Il feritore l’ha lasciata in un lago di sangue.

L’episodio avviene in un momento di forte attenzione nazionale sul tema della violenza di genere. Il 25 novembre, data simbolica in tutto il mondo, richiama la necessità di prevenzione, protezione e intervento tempestivo nei confronti delle donne vittime di maltrattamenti. Il caso di Qualiano si inserisce purtroppo in una lunga scia di aggressioni, spesso precedute da denunce e misure restrittive che non sempre riescono a garantire una tutela efficace. Una tragedia sfiorata che riaccende il dibattito sulla sicurezza delle donne e sull’urgenza di rafforzare strumenti e politiche di contrasto alla violenza domestica, affinché denunce e protezioni non restino sulla carta e non sia il sangue, ancora una volta, a raccontare il fallimento di un sistema.