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Nepal, il ministero degli Esteri in contatto con i cinque alpinisti italiani: “Stanno bene”

Da giorni non si avevano contatti. La Farnesina ha annunciato che i connazionali intendono proseguire il loro programma, con rientro a Kathmandu l'8 novembre

Il gruppo dei cinque escursionisti giunti in Nepal dalla provincia di Como – con cui da giorni non si avevano contatti – sono riusciti a comunicare con l’agenzia di Milano e l’agenzia nepalese. La conferma è arrivata dal Consolato generale a Calcutta, competente per il Nepal. Il ministero degli Esteri ha annunciato che i connazionali stanno bene e intendono proseguire il loro programma, con rientro a Kathmandu l’8 novembre.

Intanto proseguono le ricerche dei due italiani ufficialmente dispersi, con poche possibilità di sopravvivenza: Marco Di Marcello e Markus Kirchler. Erano vicini all’area di Yalung Ri, investita dalla valanga che ha ucciso l’abruzzese Paolo Cocco. Gli altri due italiani deceduti sono Alessandro Caputo, Stefano Farronato. Un delle sorelle e la compagna di quest’ultimo, sono in partenza per il Nepal: come riporta la stampa locale, procederanno con il rito della cremazione, poi decideranno se riportare le ceneri in Italia o lasciarle nel paese asiatico.

I 5 comaschi in un’area a bassa quota: nessuna valanga, manca la connessione

All’inizio si temeva che una valanga potesse averli investiti, come accaduto ad altri 5 italiani (tre deceduti, due ufficialmente dispersi). Ma già ieri l ministero degli Esteri aveva annunciato il pericolo era scampato: erano “irraggiungibili” da giorni, gli escursionisti comaschi, solo perché l’area era scoperta dalla rete di telefonia mobile. Insomma lo smartphone non prendeva perché non c’era campo. Intanto, il consolato generale a Calcutta monitora la situazione dopo il maltempo e le valanghe dei giorni scorsi. Alpinisti di varie nazionalità sono stati colpiti dalle slavine in diverse aree dell’Himalaya nepalese.

I cinque appena rintracciati sono giunti nel Paese con un’agenzia milanese. Sono a bassa quota, in un’area risparmiata dalle valanghe, poco più a ovest della valle del Khumbu. L’agenzia locale responsabile dell’escursione ha confermato che da programma gli alpinisti non avrebbero avuto connessione fino alla giornata di giovedì. Lungo il percorso verso il campo base del Makalu, la vetta più alta sarebbe di 4.800 metri ma solo per un breve tratto.

Proseguono le ricerche dei due italiani dispersi: scarse possibilità di rivederli vivi

All’appello quindi mancano solo Marco Di Marcello e Markus Kirchler. Per la Farnesina sono ufficialmente dispersi, ma con scarse probabilità di sopravvivenza: le ricerche riprendono oggi in un’area ben individuata. Mentre è confermato il decesso dei tre alpinisti italiani Alessandro Caputo, Stefano Farronato e Paolo Cocco. I primi due uccisi da un distacco nell’area di Manaslu Peak mentre dormivano nella loro tenda. Cocco, grafico abruzzese di 41 anni, è stato colpito mentre tentava l’ascesa al Dolma Khang nella zona di Yalung Ri. Nella stessa area si trovavano anche Di Marcello e Kirchler.

Di Marcello – 37enne di Teramo – è un’esperta guida alpina che era nella stessa spedizione di Cocco. Kirchler, 29 anni da San Genesio in Alto Adige, era in Nepal con un’altra carovana. Il suo liceo di Bolzano lo aveva dato per morto ricordandolo in un post sui social. Un episodio simile per Di Marcello: martedì il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, aveva annunciato il decesso, salvo poi fare marcia indietro.