Diritti

Cagliari, gli “altares de muertos” messicani e i simboli della Sardegna per ricordare le vittime di femminicidio

L’iniziativa si terrà dal 30 al 31 ottobre. Il momento centrale sarà l’interpretazione collettiva di Sin Miedo di Vivir Quintana, inno contro la violenza sulle donne, eseguito in tre lingue – sardo campidanese, italiano e spagnolo – per unire Messico e Sardegna in un ponte sonoro e simbolico di memoria e resistenza.

La calavera messicana accanto ai fiori sardi, i dolci tipici dell’isola insieme alle candele degli altares de muertos. La lingua del campidano sulle note di un inno femminista cileno. E le vittime di femminicidio di ogni luogo ricordate insieme. A Ni Una Menos – Il nostro grido contro il femminicidio, un’iniziativa artistica e culturale che si terrà a Cagliari dal 30 al 31 ottobre, la tradizionale dia de los muertos (o in sardo “Su Mortu Mortu“) diventa occasione per ricordare le donne vittime di violenza in Italia e in America Latina.

Con un esibizione (venerdì 31 ottobre, ore 17) che unisce la cultura alla lotta: l’interpretazione collettiva di Sin Miedo di Vivir Quintana, inno contro la violenza sulle donne, eseguito in tre lingue – sardo campidanese, italiano e spagnolo – per unire Messico e Sardegna nella memoria e nella resistenza.

La due giorni verrà inaugurata dagli interventi delle associazioni Non una di meno e Antiviolenza Cagliari e si concluderà con la sfilata di Catrinas riciclate, costumi ispirati alla tradizionale figura scheletrica che simboleggia la morte nella cultura messicana realizzati con materiali di recupero. Nel mezzo, visite guidate e momenti musicali. Gli eventi, tutti completamente gratuiti con registrazione obbligatoria su Eventbrite, si terranno all’Exma, Centro Comunale d’Arte e Cultura del capoluogo sardo.