
I "regali" fatti a una parte della base elettorale hanno dilatato il fenomeno del bracconaggio e della caccia illegale
di Raimondo Silveri*
Non aspettavano altro per scatenarsi, e Governo e Regione Lombardia hanno spalancato loro la strada. Parliamo dei famosi cittadini incensurati con licenza di caccia (ma anche senza) che in questi giorni hanno ripreso a fare strage dell’avifauna protetta. Sì, protetta. Perché le deroghe all’elenco delle specie cacciabili e tutte le altre vergognose concessioni decise a livello nazionale e regionale sono di fatto provvedimenti illegittimi, che autorizzano una strage annunciata di animali tutelati dalle direttive europee che per la destra al governo, a Roma come a Milano, sono carta straccia.
Il risultato lo stanno verificando i nostri volontari sul campo in questi giorni nel Bresciano: i controlli delle nostre guardie venatorie nei confronti di capannisti e vagantisti registrano (oltre agli insulti e alle minacce) continui abbattimenti fuorilegge, dalle pispole fucilate senza ritegno ai fringuelli abbattuti ben oltre i limiti imposti a chi ha chiesto l’accesso alla deroga; naturalmente con l’utilizzo sistematico di richiami elettroacustici. Nei giorni scorsi sono stati fucilati altri 6 rapaci, tra cui un gheppio inanellato per scopi scientifici in Svezia e un raro picchio nero da quelli che si autodefiniscono “guardiani della biodiversità“.
Passando poi all’uccellagione, il quadro è altrettanto drammatico. L’attività di ricerca di trappole e reti attuata dai volontari della Lac ha permesso finora di far individuare e denunciare cinque bracconieri (uno di questi aveva anche la licenza di caccia) già in possesso di decine e decine di uccelli protetti morti (prevalentemente pettirossi) e fermati sempre dai carabinieri forestali del reparto Soarda, e ha portato allo smantellamento di due siti di trappolaggio sui quali non è stato possibile organizzare appostamenti.
I “regali” fatti a una parte della base elettorale hanno infatti dilatato il fenomeno del bracconaggio e della caccia illegale: in pochi giorni, le denunce per reati venatori nel Bresciano effettuate dai militari del Soarda impegnati a contrastare il bracconaggio nella storica Operazione pettirosso veleggiano già verso quota cento.
*presidente LAC