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Assalto al bus, la testimonianza di un minorenne per fermare i tre ultras. Il ventenne arrestato piange e chiede scusa

Dall'aiuola spartitraffico della superstrada, insieme agli ultras della Sebastiani Rieti, il ragazzo ha assistito al lancio del mattone

Telecamere di videosorveglianza e celle telefoniche, interrogatori e autopsia. Ma soprattutto un supertestimone. Nelle indagini sull’assalto di domenica al pullman dei tifosi del Pistoia basket, in cui è morto il secondo autista Raffaele Marianella, è stata decisiva la testimonianza di un minorenne. Dall’aiuola spartitraffico della superstrada, insieme agli ultras della Sebastiani Rieti, il ragazzo ha assistito al lancio del mattone. E in un’audizione protetta ha indicato agli inquirenti i nomi dei responsabili, ora accusati di omicidio volontario in concorso e arrestati lunedì sera. Manuel Fortuna, Alessandro Barberini e Kevin Pellecchia. Quest’ultimo, appena ventenne, secondo quanto riferito dal suo avvocato è molto provato: “Piange, è dispiaciuto, vorrebbe chiedere scusa e parlare con i familiari della vittima”, riferisce il legale Andrea Vella.

Il ragazzino era dietro il guardrail della statale Rieti-Terni quando il mattone che ha ucciso la vittima è stato lanciato contro il pullman dei tifosi toscani di rientro nella loro città. I fermati, per i quali verrà richiesta nelle prossime la convalida dei fermi al Gip del tribunale di Rieti, verranno interrogati nelle prossime 48 ore. Secondo quanto emerso, appartengono tutti al gruppo di ultras ‘Curva Terminillo‘ e sono in parte riconducibili a gruppi di estrema destra.

Il procuratore capo di Rieti, Paolo Auriemma, ha confermato che gli indagati sono 3. Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, la Polizia sta comunque svolgendo ulteriori accertamenti su almeno altri 5 ultras della Sebastiani, sospettati di aver avuto un ruolo nell’agguato. In particolare si cercano le persone a bordo di due delle tre auto che seguivano il pullman. Giovedì verrà conferito al medico legale l’incarico per l’autopsia su Marinella. L’esame autoptico è stato disposto dal pm Lorenzo Francia della Procura di Rieti e verrà eseguito, secondo quanto emerso da fonti giudiziarie, dall’anatomopatologa Benedetta Baldari.

Le indagini della squadra mobile e della Digos della questura di Rieti si sono mosse in un clima di omertà e di reticenza diffuse, ma puntano a riscostruire tutte le fasi dell’omicidio anche attraverso le chat estrapolate dai telefoni cellulari sequestrati. Poi, oltre ai riscontri sui cellulari, gli inquirenti hanno analizzato le telecamere di videosorveglianza della zona, utili come le celle a capire chi è transito nell’area degli incidenti in orari compatibili con gli scontri. Infine uno dei più giovani del gruppo ha parlato, portando l’inchiesta a una svolta decisiva.

La prossima partita del Pistoia Basket sarà dedicata alla memoria di Marianella. “Facciamo in modo che la sua morte non sia stata vana. Che questa tragedia serva da monito: la violenza non può trovare spazio nello sport”, ha sottolineato Joseph David, presidente del club. “Una simile tragedia deve rinnovare il nostro impegno verso questi ideali. Il mio augurio è che la memoria di Raffaele Marianella possa ispirare una cultura basata sul rispetto, non solo all’interno dei campi sportivi ma anche, e soprattutto, al di fuori degli stessi”. La Sebastiani Rieti ha comunicato che si costituirà parte civile nei confronti dei presunti responsabili.