Politica

Manovra, tensione nel governo sugli affitti brevi. FI: “Sbagliato aumentare le tasse”. Salvini: “Non aiuta l’economia”

Nelle bozze della legge di Bilancio tassazione al 26%. Critiche anche da Salvini. E il Pd attacca: "Manovra figlia di nessuno"

Come ogni anno è iniziata la corsa contro il tempo per definire la legge di Bilancio, coi ministri e i partiti di maggioranza che cercano di tirare dalla propria parte una coperta già di per sé corta (il saldo finale della finanziaria, quest’anno, è di 18 miliardi di euro). E ad agitare il centrodestra, prima ancora che la manovra venga depositata in Parlamento, è la misura che prevede l’aumento della tassazione sugli affitti brevi. La cedolare secca, infatti, resterà unicamente al 26%, con la soppressione della riduzione – introdotta lo scorso anno – al 21% per le singole abitazioni. La novità riguarda sia i privati sia chi esercita attività di intermediazione immobiliare. “L’aumento della tassazione sugli affitti brevi è una scelta profondamente sbagliata” dice il portavoce di Forza Italia, Raffaele Nevi. Che aggiunge: “Di questa norma non siamo stati informati, l’abbiamo letta nelle bozze”. Totale contrarietà degli azzurri, dunque, che sottolineano come parallelamente sia stato abbassato il prelievo sui cosiddetti stablecoin, dal 33 al 26%: “Non ci sembra equo equiparare la casa al trading sulle criptovalute“. Poi è lo stesso Antonio Tajani a evidenziare che “non si può penalizzare chi possiede una casa e la affitta in tempi brevi. Quindi, vedremo, c’è tutta la possibilità di correggere. Io sono sempre ottimista e guardo al futuro con positività”, ha commentato il vicepremier. E se il partito fondato da Silvio Berlusconi è stato il primo a manifestare la propria contrarietà, nel pomeriggio dal Forum dei giovani di Confcommercio è arrivato anche Matteo Salvini: “Non mi sembra un buon modo di aiutare la domanda interna e l’iniziativa privata”. Il paradosso è che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è espressione proprio della Lega.

E infatti il Partito democratico – attraverso il capogruppo in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano – ha attaccato: “Questa manovra è figlia di nessuno. I partiti di maggioranza stanno progressivamente prendendo le distanze da norme che aumentano le tasse per gli italiani e che, soprattutto, non offrono alcuna visione per il rilancio industriale del Paese. Come sempre – ha aggiunto – la colpa è di qualcun altro: prima dei tecnici, poi dell’intelligenza artificiale, degli algoritmi e oggi addirittura della mancanza di comunicazione interna tra i partiti di maggioranza, con Forza Italia che lamenta di non essere stata informata dell’aumento delle tasse sugli affitti”. Critico, per usare un eufemismo, anche il Movimento 5 stelle. “Sono singolari, per non dire grotteschi, i malumori di Forza Italia. È evidente che nel partito di Tajani ci sono tanti distratti della domenica. Si può fare tutto il marketing pirotecnico di questo mondo, ma in questa manovra non c’è traccia di un abbassamento delle tasse, da qualunque lato la si guardi” ha detto la deputata Emma Pavanelli.

Il governo e i partiti di maggioranza dovranno trovare così una quadra in un contesto già complicato: non è un mistero che ben tre ministri abbiano espresso le proprie rimostranze, considerato che i rispettivi dicasteri subiranno un taglio in tre anni di circa otto miliardi di euro. Si tratta di Giuseppe Valditara (Istruzione), Carlo Nordio (Giustizia) e Alessandro Giuli (Cultura). In queste ore, dunque, è in corso il lavorio dietro le quinte per limare le ultime misure di una finanziaria composta – stando alle bozze gelosamente custodite da Mef e Ragioneria – da 137 articoli. La questione più ingombrante riguarda banche e assicurazioni.

E a dar manforte al partito guidato da Antonio Tajani arriva anche Confedilizia: “Non avevamo avuto sentore di questo ennesimo intervento normativo sugli affitti brevi, men che meno di un ulteriore aumento della relativa tassazione, in questo caso mirato sui proprietari che hanno una sola casa data in locazione. Se la finalità del governo è quella di favorire le locazioni di lunga durata rispetto a quelle brevi, la strada giusta non è punire le seconde, bensì incentivare le prime” ha detto Giorgio Spaziani Testa, presidente della Confedilizia, interpellato dall’Ansa.