
Nella Sprint di Austin il campione Red Bull approfitta del contatto tra Piastri e Norris, poi resiste a Russell e accorcia in classifica. McLaren fuori dai giochi, Sainz di nuovo sul podio
Anche nella Sprint Race del Texas, Max Verstappen lo ha ribadito a tutti: il Mondiale Piloti di F1 non è ancora chiuso, e la McLaren è avvertita. L’olandese della Red Bull ha chiuso davanti, approfittando del patatrac del duo papaya e poi difendendosi al meglio dall’attacco di George Russell (2° finale) a metà corsa. I suoi rivali diretti, Oscar Piastri e Lando Norris (entrambi out), tornano ai box con le ossa rotte e qualche certezza in meno in vista delle qualifiche per la normale gara di domenica (via alle 23 con diretta su Sky Sport F1 e in chiaro su TV8): con il lungo in curva 1 alla partenza, nel tentativo di rientrare in traiettoria l’australiano non si è curato dell’arrivo di Nico Hulkenberg (13°) e, dopo il contatto, è volato sull’auto del numero 4. La conseguenza così è che Oscar e Lando sono finiti fuori — ne ha fatto le spese anche Fernando Alonso — e il distacco ora parla di un Verstappen sotto di 55 punti da Piastri e a 33 da Norris. Tutto è possibile con ancora sei Gran Premi e due Sprint da disputare (Brasile e Qatar).
Per la McLaren è stato un pomeriggio americano da dimenticare. Servirà ora il lavoro diplomatico del team principal Andrea Stella per riportare serenità e concentrazione in vista delle qualifiche serali. Dietro ne hanno approfittato Russell, Carlos Sainz (3°) — di nuovo sul podio dopo il normale GP di Baku — e le due Ferrari di Lewis Hamilton (4°) e Charles Leclerc (5°). Verstappen pure, anche se ha dovuto difendersi da un attacco in curva 12 del britannico della Mercedes, finito lungo senza concedere spazio all’olandese (la Fia non ha investigato l’episodio) e poi non più in grado di attaccarlo. Da lì in avanti l’olandese ha preso il largo, nonostante una Red Bull nervosa e difficile da guidare, soprattutto al posteriore. Tanto che «per la qualifica faremo delle modifiche», ha detto il dopo la corsa.
In casa Maranello, intanto, le SF-25 hanno ritrovato un po’ di ritmo dopo le difficoltà delle qualifiche Sprint venerdì sera. Hamilton ha passato Leclerc a metà corsa e ha tentato di inseguire Sainz, che ha gestito le gomme medie e allungato nel finale. Un risultato più sereno per due vetture che non sono cresciute rispetto alla concorrenza e che rischiano di finire la stagione al quarto posto Costruttori. Dopo di loro hanno chiuso a punti anche Alexander Albon (6°), Yuki Tsunoda (7°) e Andrea Kimi Antonelli (8°), autore di una gara matura e combattiva nel finale. Il bolognese ha avuto la meglio su Ollie Bearman, penalizzato di dieci secondi per una difesa troppo dura su di lui. Il giapponese della Red Bull, invece, è stato protagonista della rimonta più impressionante: partito 18°, ha recuperato 11 posizioni fino alla bandiera a scacchi. La corsa si è conclusa sotto Safety Car per un altro incidente in curva 1, quando Lance Stroll ha perso il controllo della sua Aston Martin centrando Esteban Ocon a tre giri dalla fine.