Giustizia

Separazione carriere, l’appello ai senatori dall’assemblea internazionale dei giudici: “Fermate la riforma, farà danni all’Italia”

I magistrati di 92 Paesi si rivolgono ai parlamentari chiamati a dare il via libera definitivo al ddl: "Le proposte del governo aprono a influenze esterne"

Un appello “ai membri del Senato italiano“, chiamati a dare il via libera definitivo alla separazione delle carriere tra giudici e pm, affinché “respingano l’approvazione della riforma, che non migliorerà il sistema giudiziario italiano ma ostacolerà l’indipendenza della magistratura, altererà l’equilibrio dei poteri necessario in una democrazia fondata sul principio dello Stato di diritto e danneggerà la reputazione internazionale che la magistratura italiana ha conquistato nel tempo”. A rivolgersi ai parlamentari di palazzo Madama è l’Associazione internazionale dei magistrati (Iaj), organizzazione che riunisce 92 associazioni nazionali delle toghe, in una risoluzione approvata durante la propria assemblea annuale a Baku, in Azerbaigian, a cui ha partecipato anche una delegazione dell’italiana Anm.

Il ddl costituzionale del governo, firmato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, attende soltanto l’approvazione in seconda lettura da al Senato (l’arrivo in Aula è in programma il 28 ottobre) prima del referendum confermativo, che si terrà probabilmente nella primavera 2026. Tra le previsioni del testo, il documento critica soprattutto lo sdoppiamento del Consiglio superiore della magistratura, il sorteggio dei suoi membri togati e l’istituzione dell’Alta Corte disciplinare, un nuovo organo (composto anch’esso in gran parte da sorteggiati) che giudicherà sugli illeciti deontologici dei magistrati al posto del Csm. Il sorteggio, in particolare, è definita una soluzione “strana e senza precedenti“, che “rivela il tentativo della riforma di ridurre il peso della magistratura nel bilanciamento dei poteri”. La creazione di un doppio Csm e il divieto di passaggio di funzioni, invece, “contraddice il concetto che l’indipendenza è meglio salvaguardata con un corpo comune e carriere simili (nonostante i ruoli diversi ricoperti da giudici e pubblici ministeri)”.

“È evidente che le riforme proposte mirano a indebolire la posizione della magistratura e ad aprire la porta a possibili influenze esterne“, scrive l’assemblea dei giudici internazionali, secondo cui “tali cambiamenti altererebbero negativamente l’equilibrio dei poteri tra lo Stato e la magistratura, indebolendo così la tutela del cittadino garantita da procedure e decisioni giudiziarie indipendenti e imparziali. Smantellare elementi fondamentali di un sistema che tutela lo Stato di diritto e il popolo italiano dall’abuso di potere rappresenta un passo indietro“, si sottolinea. “L’Iaj e le sue associazioni membri in 92 Paesi nel mondo”, conclude la risoluzione, “sosterranno comunque i giudici e i pubblici ministeri italiani nelle loro azioni a difesa di una magistratura indipendente in Italia, cercando di convincere gli attori istituzionali, informando l’opinione pubblica e utilizzando le proprie relazioni con le Nazioni unite e gli organismi regionali per i diritti umani per sensibilizzarli”.