
Le tre vittime sono il luogotenente carica speciale Marco Piffari, il carabiniere scelto Davide Bernardello e il brigadiere capo qualifica speciale Valerio Daprà. Il più giovane aveva 36 anni
Esperti, in servizio nei reparti speciali e proprio per questo presenti sul posto, visto che l’operazione era considerata a rischio dopo che lo scorso anno i fratelli avevano saturato la casa di gas. Si chiamavano Marco Piffari, Davide Bernardello e Valerio Daprà i tre carabinieri morti nell’esplosione di Castel d’Azzano, nel Veronese, durante il tentativo di sgombero di un casolare di proprietà di tre fratelli che hanno fatto saltare in aria la struttura quando sono arrivate le forze dell’ordine.
A rendere note le loro identità è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto rendendo “onore alla loro memoria”. Piffari era un luogotenente con carica speciale, Bernardello invece era un carabiniere scelto e Daprà era un brigadiere capo con qualifica speciale: “Hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese”, ha detto Crosetto.
I tre facevano parte delle squadre speciali dell’arma. Piffari, 56 anni, era il più esperto: aveva svolto la maggior parte della sua carriera in Veneto e era al comando della Squadra operativa di supporto separato del Quarto Battaglione Veneto, dove lavorava da 12 anni nella protezione di obiettivi sensibili e nel contrasto alla criminalità comune e organizzata. Nato a Taranto nel 1969, era entrato nell’arma nel 1987. Separato, non aveva figli e viveva in provincia di Padova. Daprà, anche lui 56enne, bresciano di nascita, era brigadiere capo qualifica speciale dell’aliquota di primo intervento del Norm. Lascia una compagna e il figlio di 26 anni. Bernardello, 36enne, era il più giovane dei tre. Collega di Daprà nelle aliquote di primo intervento, era nato a Padova nel 1989 e nel 2014 si era arruolato nell’arma. Non aveva moglie o figli.
Il Sim, il sindacato dell’arma dei carabinieri, ha comunicato che i tre uomini prestavano servizio a Padova e Mestre. In una nota Antonio Serpi, segretario generale, dichiara: “Il dolore per la perdita dei nostri tre colleghi è profondo e colpisce tutta la famiglia dell’Arma. A nome del Sim Carabinieri esprimo il più sincero cordoglio alle famiglie e un augurio di pronta guarigione ai colleghi feriti”. Altri 11 carabinieri, infatti, sono ricoverati in codice rosso e con loro sono stati feriti anche quattro poliziotti che si trovavano sul posto.