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Flotilla, Greta Thunberg espulsa da Israele insieme a centinaia di attivisti, tra cui 15 italiani: “Abbiamo agito al posto dei nostri governi”

I partecipanti elvetici hanno descritto condizioni di detenzione fatte di privazione del sonno, mancanza di acqua e cibo. Alcuni dichiarano di essere stati picchiati, presi a calci e rinchiusi in una gabbia

L’attivista svedese Greta Thunberg è tra gli oltre 160 attivisti di diverse nazionalità della Global Sumud Flotilla che lunedì hanno lasciato Israele in un volo per la Grecia. I membri dell’equipaggio delle navi abbordate e sequestrate da Tel Aviv in acque internazionali, mentre cercavano di portare aiuti umanitari alla popolazione di Gaza, sono stati espulsi dopo cinque giorni di detenzione nelle carceri israeliane. Tra coloro che hanno lasciato il paese ci sono anche 15 italiani.

Lo rende noto con un comunicato il ministero degli Esteri greco, precisando che a bordo dell’aereo viaggiavano “27 cittadini greci” e altri “134 da 15 Paesi europei”. Rimangono ancora detenuti in Israele 138 dei 470 attivisti della Flotilla. “C’è un genocidio in corso davanti i nostri occhi, un genocidio trasmesso in streaming in tutti i nostri telefoni. Nessuno ha il privilegio di dire che non sapeva quello che stava accadendo, nessuno in futuro potrà dire che non sapevamo: in base alla legge internazionale, gli Stati hanno l’obbligo legale di impedire e fermare un genocidio”, ha dichiarato Thunberg appena arrivata all’aeroporto di Atene. “Questo significa mettere fine alla complicità – ha continuato l’attivista svedese – applicare una vera pressione e mettere fine ai trasferimenti di armi. Noi non stiamo vedendo questo, non siamo vedendo neanche il minimo indispensabile da parte dei nostri governi” Per questo, ha concluso, la Flotilla “ha agito quando i nostri governi non lo hanno fatto”.

Nel frattempo, nove membri svizzera della flottiglia tornati a casa domenica hanno affermato di essere stati sottoposti a condizioni disumane durante la loro detenzione. Israele, attraverso le parole del ministro degli Esteri, Gideon Sa’ar, ha definito le accuse “complete bugie”. In tutto erano 19 i cittadini svizzeri a bordo di imbarcazioni della flottiglia, tra cui l’ex sindaco di Ginevra Remy Pagani. Secondo il gruppo Waves of Freedom, sono stati presi in custodia mercoledì dalle forze israeliane che hanno intercettato le imbarcazioni in mare e portati nella prigione israeliana di Ktzìot. “I partecipanti hanno condannato le condizioni di detenzione disumane e il trattamento umiliante e degradante subito al momento dell’arresto e dell’incarcerazione”, si legge in una dichiarazione del gruppo.

Israele ha dichiarato domenica che i diritti legali degli attivisti sono stati “pienamente rispettati”, che non è stata usata alcuna forza fisica e che a tutti i detenuti è stato concesso accesso ad acqua, cibo e servizi igienici. Dichiarazioni duramente smentite dalle testimonianze di molti attivisti: i detenuti elvetici hanno descritto condizioni di privazione del sonno, mancanza di acqua e cibo e alcuni sono stati picchiati, presi a calci e rinchiusi in una gabbia.