Il centrale comasco, 33 anni e 211 presenze in azzurro, lascia dopo i problemi al cuore che hanno condizionato le sue ultime stagione. Il suo annuncio alla squadra

L’ultimo punto, quella della vittoria del Mondiale di volley domenica contro la Bulgaria, è stato il suo. Simone Anzani, dopo due estati senza la maglia azzurra per dei problemi al cuore è tornato in nazionale e a 33 anni, ha mostrato di aver ancora molto da dare. Ora, però, il centrale comasco del Valsa Group Modena Volley ha annunciato l’addio alla nazionale, di cui è stato vice–capitano. “Sapete tutti che ho passato due anni difficili, perché non sapevo se avrei potuto essere ancora con voi, se avrei ancora potuto fare ciò che amo: giocare a pallavolo – ha detto al termine della serata di domenica a Manila (Filippine), dopo la cena in un ristorante italiano con i compagni e lo staff –. Sapete che il mio obiettivo più grande era quello di partecipare all’Olimpiade e ora, dopo questo Mondiale, è arrivato il momento per me di fermarmi con questa maglia, perché lo devo alla mia famiglia e a tutte le persone che si sono sacrificate per me. Lo devo alle mie bambine, che tante volte sono state senza il loro papà”.
Per 211 volte Anzani ha indossato la maglia azzurra vincendo l’oro ai Giochi del Mediterraneo nel 2013, l’argento nella World Cup 2015, un bronzo agli Europei dello stesso anno, l’oro agli Europei 2021, l’oro ai Mondiali 2022, l’argento nella VNL 2025 e, infine, quest’ultima medaglia d’oro ai Mondiali 2025. Il suo annuncio, comunicato ufficialmente oggi, è stato carico di commozione, come lo erano state sia le sue parole ai microfoni della Rai nel post-partita, sia il saluto sotto rete agli avversari, quando ha abbracciato il giovane libero della Bulgaria, in lacrime per la sconfitta. Nel suo discorso al termine della cena, il centrale azzurro ha ringraziato tutti i compagni: “La medaglia più grande siete voi perché oltre che essere stati compagni di squadra siete diventati miei amici, mi avete sempre rispettato e mi avete sopportato perché rompo il c…, lo so”, ha ammesso con ironia. In particolare, ha ringraziato Simone Giannelli, di cui è stato il primo compagno di stanza dieci anni fa.
L’intesa con il capitano era talmente forte che qualcuno sui social ha ironizzato: forse Preslav Petkov, 21enne centrale della Bulgaria, era l’unico giocatore in campo a non sapere che il palleggiatore della nazionale avrebbe affidato il match point ad Anzani, e non ha neanche tentato di murare il suo attacco, lasciandogli la possibilità di schiacciare il pallone a terra. “Questo mondiale è stato un’esplosione di gioia assoluta”, ha detto ai cronisti all’aeroporto di Fiumicino.
Una gioia più forte dopo due estate buie. Anzani era stato fermato nel 2023, quando indossava i colori della Lube Civitanova, per un intervento cardiaco di oltre cinque ore per risolvere l’aritmia. Il problema sembrava risolto, ma un anno dopo, dopo i controlli in vista dei Giochi olimpici a Parigi, i medici del Coni lo fermano di nuovo. “Le Olimpiadi di Tokyo mi avevano lasciato l’amaro in bocca sia per il momento storico che stavamo vivendo, che per il risultato ottenuto e quindi questi giochi olimpici sarebbero stati il traguardo che stavo coltivando da anni, con un gruppo fantastico con cui ho condiviso un percorso a parer mio epico. L’Olimpiade di Parigi rimarrà il mio sogno mai realizzato nel cassetto”, aveva scritto in un post su Instagram promettendo di tornare sul taraflex. E così ha fatto, in grande stile.
Alcuni anni fa aveva avuto altre difficoltà simili: “Ci sono stati momenti bui in cui sono stato bloccato per tre mesi per un problema al cuore”, diceva in un video del 2020 in cui ripercorreva gli anni delle giovanili nella Sisley Treviso, dove era arrivato nel 2008, a 16 anni, un anno dopo aver cominciato a giocare a pallavolo a Como. Ad aspettare, adesso, c’è il Modena, ma soprattutto ci sono la moglie Carolina Fanni e le sue bambine, che a distanza hanno fatto il tifo per lui.