
Nel programma di Rai3 "Re-Start" il senatore di Forza Italia ha accusato la giornalista di aver mentito perché ha detto "che non è vero che sono stati bruciati bambini il 7 ottobre". Il Cdr Approfondimento della Rai: "Ha mostrato al pubblico, in piena fascia protetta, l’immagine di un cadavere carbonizzato di bambino, violando ogni regola etica"
Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, durante il suo intervento nella trasmissione Rai “Re-Start”, ha attaccato la giornalista Lucia Goracci accusandola di essere una “negazionista sugli orrori del 7 ottobre”. L’accusa è arrivata a programma in corso, lunedì 29 settembre, senza che la giornalista fosse presente in studio. Immediato l’intervento del presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli: “Un’accusa ingiustificata nei confronti di un’inviata Rai che da anni racconta con accuratezza ed equilibrio i fatti del mondo ed a cui va tutta la nostra solidarietà”.
Durante il suo discorso sul conflitto in Medio Oriente Gasparri ha attaccato la giornalista Rai Goracci: “L’altro giorno è stata collegata la Goracci in questa trasmissione e ha fatto la negazionista, dicendo che non è vero che sono stati bruciati bambini il 7 ottobre. La Goracci si vergogni”. Gasparri ha poi mostrato un’immagine presa dal web, senza dichiarare la fonte, che avrebbe dovuto dimostrare il contrario rispetto a quanto sostenuto dalla giornalista. Goracci era intervenuta nella trasmissione pochi giorni prima, riportando alcuni dichiarazioni di Netanyahu: “Ha detto che riconoscere lo stato di Palestina è un premio ai killer del 7 ottobre, agli stupratori, a chi ha bruciato bambini. Quest’ultima è stata più volte dimostrata essere una fake news, da varie inchieste giornalistiche è stato dimostrato questo”.
Il sindacato dei giornalisti Rai, Usigrai, ha definito a sua volta Gasparri un “negazionista” che attacca “una stimata professionista” senza darle la possibilità di replica. Il Cdr Approfondimento della Rai ha espresso solidarietà per la collega “per le accuse infamanti mosse dal senatore”, che “vanta il titolo di giornalista” ma “ha mostrato al pubblico, in piena fascia protetta, l’immagine di un cadavere carbonizzato di bambino, violando ogni regola etica e di decenza giornalistica. E’ stupefacente che tale atteggiamento sia assunto proprio da un membro della Commissione parlamentare di Vigilanza che dovrebbe monitorare la correttezza dell’informazione nel servizio pubblico e che dovrebbe conoscere le cautele da adottare nelle fasce diurne dell’informazione”. Per questo “chiediamo all’Azienda che sia garantito alla collega Goracci, come ha anticipato la conduttrice di Restart Annalisa Bruchi, il pieno il diritto di replica“. Stessa posizione dall’Ordine dei Giornalisti secondo cui la Rai deve garantire “al più presto il diritto di replica e la possibilità di illustrare le sue tesi. Ne va della dignità del servizio pubblico”.