Lavoro

Bosch annuncia il licenziamento di 13mila dipendenti entro il 2030: “Il più grande taglio della storia”

La multinazionale, che a fine 2024 contava in tutto 418mila addetti, aveva già tagliato 11mila posti di lavoro rispetto al 2023. Sindacati tedeschi sul piede di guerra

Un massiccio taglio di posti di lavoro. Il gruppo Bosch, il più grande fornitore di componentistica auto al mondo, ha annunciato un piano di riduzione dei costi che prevede il licenziamento di 13mila persone entro il 2030, soprattutto nelle sedi tedesche della sua divisione Mobility. La multinazionale, che a fine 2024 contava in tutto 418mila addetti, aveva già ridotto del 3% la sua forza lavoro rispetto all’anno precedente, con 11.500 posti in meno. Purtroppo, non possiamo evitare ulteriori tagli di posti di lavoro oltre a quelli già comunicati”, ha dichiarato Stefan Grosch, il responsabile delle risorse umane di Bosch.

Già negli scorsi mesi, nonostante un primo trimestre del 2025 in crescita, Bosch aveva annunciato “aggiustamenti strutturali e riduzione del personale in varie aree” per migliorare la competitività dell’azienda. La volontà dell’azienda è infatti quella di ridurre i costi di 2,5 miliardi all’anno da qui al 2030. Il robusto piano di tagli viene giudicato da Bosch necessario per fronte alla debole domanda nel mercato automobilistico, soprattutto in Europa, e al rallentamento della crescita dell’elettromobilità e della guida autonoma. Il tentativo dei vertici del colosso con sede a Gerlingen, vicino a Stoccarda, è quello di raggiungere una redditività del 7%, alzando notevolmente il margine di profitto sulle vendite che lo scorso anno si è fermato al 3,8%.

I più interessati dai tagli saranno gli stabilimenti tedeschi di Feuerbach, Schwieberdingen e Waiblingen nell’area metropolitana di Stoccarda, oltre a quelli di Bühl nel Baden e Homburg nel Saarland. Bosch punta inoltre a ridurre i costi dei materiali e ad aumentare la produttività attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale. Sono subito arrivate le critiche dei sindacati tedeschi e del consiglio di fabbrica di Bosch, che hanno definito il taglio di posti di lavoro come “il più grande nella storia dell’azienda”.

Il presidente del consiglio di fabbrica della divisione Mobility Solutions di Bosch, Frank Sell, ha dichiarato: “Respingiamo fermamente un taglio di posti di lavoro di questa portata storica, senza l’impegno simultaneo di garantire la sicurezza delle nostre sedi in Germania”. Il sindacato dei metalmeccanici tedeschi IG Metall ha chiesto un ulteriore divieto di licenziamenti da mettere in campo per la divisione Mobility fino alla fine del 2027. Adrian Hermes, rappresentante Bosch di IG Metall e membro del consiglio di sorveglianza, ha spiegato che i dipendenti sono estremamente delusi dopo aver già fatto concessioni per preservare i posti di lavoro in passato.