
Il quotidiano della Santa Sede, in un editoriale, sottolinea che gli episodi di scontri e violenze che si sono verificati non devono offuscare il valore dell'iniziativa
“Perché è sbagliato guardare solo agli episodi di violenza“. È questo il titolo dell’editoriale con cui l’Osservatore romano, quotidiano della Santa Sede, commenta la mobilitazione per Gaza alla quale hanno partecipato, secondo gli organizzatori, 200mila cittadini in 80 città. E sottolinea come gli episodi di scontri e violenze che si sono verificati in alcune città non debbano offuscare il valore dell’iniziativa.
“Si sprecheranno analisi di ogni tipo sulle manifestazioni di ieri, ma credo non si debba darla vinta a quei violenti che hanno inquinato il manifestare pacifico di tanti”, scrive Elia Carrai, sacerdote dell’arcidiocesi di Firenze e rettore della Chiesa Rettoria di San Giovannino dei Cavalieri, nel pezzo affidatogli sul giornale del Vaticano. “Ridurre tutto alle isolate manifestazioni di violenza che pur ci sono state non renderebbe giustizia a una mobilitazione che ha attraversato l’intera penisola e farebbe il gioco di chi non vede l’ora di sorvolare sulle molte iniziative che hanno portato tanti a voler far sentire la propria voce”.
Carrai poi aggiunge: “Piuttosto che focalizzarci sui limitati casi di stupida quanto inutile violenza”, “mi domando se non sia forse decisivo lasciarci provocare dal fatto che questi ragazzi e ragazze, davanti alle immagini dello straziante stillicidio in Palestina, non siano indifferenti”. “Accorgercene – avverte – potrebbe esser d’aiuto a liberarci dai cliché meschini con cui si parla dei giovani svelando piuttosto la vera questione: noi adulti siamo disposti a guardare veramente e a fare i conti con il desiderio di giustizia e di bene che vivono questi ragazzi?”.