Mafie

Le nuove frontiere del crimine mafioso in Ue, criptovalute e Pnrr: a Messina l’evento con Metsola, Melillo e Antoci

Il 16 settembre tre panel con i quattro Procuratori delle Direzioni Distrettuali Antimafia siciliane e il capo dell'ufficio inquirente di Reggio Calabria, i vertici delle Agenzie europee Europol, Eurojust, Eppo e AMLA Antiriciclaggio, del Ros, dello Sco e dello Scico

Un’intera giornata di panel dedicati all’evoluzione della criminalità organizzata in Europa. È quella organizzata il 16 settembre nell’aula magna dell’Università di Messina. La città sullo Stretto dunque torna a ospitare un evento di respiro comunitario, dopo la conferenza del 1955: all’epoca sei ministri degli Esteri siglarono una risoluzione che rappresenta uno dei primi passaggi propedeutici alla creazione dell’Unione. Settanta anni dopo al centro del dibattito c’è il processo di integrazione delle norme di contrasto al crimine organizzato: “Criminalità nazionale e transnazionale: strumenti e obiettivi in Italia e in Europa”, è il titolo dell’evento.

A dibattere ci saranno i quattro Procuratori delle Direzioni Distrettuali Antimafia siciliane e il capo dell’ufficio inquirente di Reggio Calabria (Maurizio de Lucia, Francesco Curcio, Antonio D’Amato., Salvatore De Luca, Giuseppe Borrelli), i vertici delle Agenzie europee Europol, Eurojust, Eppo e AMLA Antiriciclaggio ( Jean Philippe Lecouffe, Federica Curtol, Calogero Ferrara, Bruna Szego), il direttore dello Sco della Polizia Vincenzo Nicolì, il comandante del Ros dei carabinieri Vincenzo Molinese, il comandante dello Scico della Guardia di Finanza Nicola Quintavalle. Presente anche il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola.

L’iniziativa è stata voluta fortemente da Giuseppe Antoci, europarlamentare siciliaon del Movimento 5 stelle, dal procuratore di Messina Antonio D’Amato e dalla rettrice dell’Università Giovanna Spatari.“E’ una occasione unica poter discutere di lotta al crimine organizzato transnazionale in un contesto di così alto livello e in un luogo simbolo come Messina. Nei momenti difficili e quando si è avuto bisogno di cercare fonti di ispirazione, il pensiero è andato a quella Conferenza di Messina che nel 1955 ispirò i padri fondatori della Comunità Europea che vi parteciparono. Ecco, noi ripartiamo da Messina, ci sediamo ad un tavolo e facciamo la nostra parte con disciplina e onore”, dice Antoci, già presidente del Parco dei Nebrodi e autore del Protocollo di Legalità che ha portato allo scoperto gli affari della cosiddetta mafia dei pascoli. Nel 2016 l’esponente del Movimento di Giuseppe Conte è sopravvissuto un attentato a colpi di armi da fuoco. “Con rinnovato spirito europeista, intendiamo affrontare le nuove sfide che si pongono all’Unione Europea nell’azione di contrasto ad un fenomeno estremamente complesso, come quello delle organizzazioni mafiose. Fenomeno che non conosce confini territoriali e tantomeno finanziari”, è il commento del procuratore D’Amato.

“Siamo orgogliosi di poter essere attori di un’azione che incarna due valori cardine: da un lato quella cultura della legalità e del contrasto a ogni forma di criminalità su cui deve fondarsi ogni contesto sociale; dall’altro lato, lo spirito di condivisione che è alla base del cammino comunitario iniziato proprio a Messina 70 anni fa. L’accademia, d’altronde, è sede naturale di confronto e crescita comune e in quest’ottica siamo pronti a fornire il nostro supporto”, dice la rettrice Spatari. Il convegno si articolerà in tre sessioni dedicate all’armonizzazione dei sistemi penali europei, alle nuove frontiere del crimine mafioso (come le criptovalute e l’intelligenza artificiale) e dei rischi connessi all’utilizzo illecito dei fondi europei, incluso il Pnrr. I panel saranno moderati dai giornalisti Giuseppe Pipitone del Fatto Quotidiano, Elvira Terranova dell’agenzia Adnkronos, Alessio Ribaudo del Corriere della Sera, Nuccio Anselmo de La Gazzetta del Sud e Gaspare Borsellino dell’agenzia Italpress.