
Si allarga l'inchiesta della Procura di Civitavecchia per la gestione degli appalti a Fiumicino, tra gli indagati anche due assessori
Si allarga l’inchiesta sulle politiche sociali, culturali e produttive del Comune di Fiumicino. La Guardia di Finanza di Roma ha eseguito nove misure cautelari tra funzionari pubblici e imprenditori. Sono inclusi anche l’ex assessore alla Cultura, che si era dimesso a giugno per l’arrivo di un avviso di garanzia, e l’assessore alle Attività Produttive.
L’inchiesta si concentra sugli anomali rapporti intrattenuti tra operatori economici del luogo con funzionari comunali ed esponenti politici. La nuova iniziativa prosegue sul filone di giugno, concentrato sulle politiche sociali, e si allarga a comprendere la gestione degli appalti pubblici sui settori delle attività produttive e culturali.
In una nota il procuratore di Civitavecchia, Alberto Liguori, spiega i motivi delle nuove misure cautelari. Diversi esponenti politici del Comune di Fiumicino assicuravano a diversi imprenditori “l’assegnazione privilegiata di pubbliche commesse mediante gare di appalto pilotate o, più spesso, affidamenti diretti”. E, continua, l’assessore al Turismo e alla Cultura “è il firmatario della quasi totalità dei provvedimenti amministrativi” con i quali sono state “avviate indagini di mercato fittizie e strumentali a fornire una mera parvenza di legalità“. Il rapporto con il Direttore Artistico e l’assessore alla Cultura, quest’ultimo responsabile della quasi totalità dei procedimenti di affidamento che sono risultati frutto di collusione. Il sistema era funzionale alla bramosia di acquisire posizioni nella dirigenza.
Il procedimento è nato da una verifica fiscale effettuata nei confronti di una società che tra il 2018 e il 2023 ha emesso diverse fatture per un valore di quasi 1,5 milioni di euro. Le ricevute erano intestate ad associazioni attive nel settore sociale e dello spettacolo senza però mantenere alcuna contabilità né presentare la dichiarazione dei redditi. Un’analisi dei movimenti bancari della società ha evidenziato che in concomitanza con il pagamento delle fatture venivano effettuati prelievi in contanti e trasferimenti su conti esteri degli stessi importi accreditati.