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Attacco libico all’Ocean Viking: “20 minuti di spari”. La ong Open Arms: “Pressioni perché l’Italia rinnovi il memorandum”

Riassegnato un nuovo porto sicuro alla nave umanitaria, ora in rotta verso Siracusa. Inizialmente sarebbe dovuta sbarcare a Marina di Carrara.

“Venti minuti consecutivi di spari contro di noi”. Lo denuncia l’equipaggio della nave Ocean Viking, la nave di ricerca e soccorso noleggiata da Sos Méditerranée in collaborazione con la Federazione internazionale delle società della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ifrc), che domenica 24 agosto alle 15.03 è stata presa di mira dalla guardia costiera libica dopo aver tratto in salvo alcune decine di persone in acque internazionali, a circa 40 miglia nautiche a nord della costa libica. “Sebbene nessuno sia rimasto ferito, tutti a bordo hanno temuto per la propria vita e le attrezzature di soccorso essenziali, così come la nave stessa, hanno subito danni significativi“, spiega la Ong. La nave è stata attaccata dopo che aveva soccorso 87 sopravvissuti tra la notte di sabato 23 e la mattina del 24 agosto. La vedetta della guardia costiera libica, fotografata dall’equipaggio della Ocean Viking, è una di quelle fornite dall’Italia. “Uno dei due pattugliatori Corrubia, ex Guardia di Finanza, consegnati al porto di Messina il 23 giugno del 2023”, ha precisato su X il giornalista di Radio Radicale, Sergio Scandura. Nel frattempo le autorità hanno riassegnato un nuovo porto sicuro alla Ocean Viking, che inizialmente avrebbe avuto l’obbligo di sbarcare a Marina di Carrara, a 1.300 km di distanza dall’area di salvataggio. La nave è ora in rotta verso Siracusa.

La ricostruzione: “Con 87 sopravvissuti già a bordo, soccorsi tra la notte di sabato 23 agosto e la mattina di domenica 24 agosto in due diverse operazioni, la nostra nave era stata autorizzata dal Centro di coordinamento italiano a interrompere la rotta verso il porto di sbarco assegnato e a cercare un’altra imbarcazione in difficoltà nelle acque internazionali. Mentre i nostri team erano impegnati nella ricerca del caso di soccorso, la Ocean Viking è stata avvicinata dalla motovedetta di classe Corrubia della Guardia Costiera libica, che ha illegalmente chiesto di lasciare la zona e dirigersi verso nord. L’informazione ci è stata fornita prima in inglese e poi in arabo, con la traduzione del nostro mediatore culturale a bordo, che ha informato dal ponte che la Ocean Viking stava lasciando la zona. Tuttavia, senza alcun preavviso o ultimatum, due uomini a bordo della motovedetta hanno aperto il fuoco sulla nostra nave umanitaria, iniziando un assalto durato almeno 20 minuti ininterrotti direttamente contro di noi”.

“Non si tratta di un caso isolato: la Guardia Costiera libica ha una lunga storia di comportamenti sconsiderati”, dichiarano dalla Ocean Viking. Già nel luglio 2023 una motovedetta simile aveva sparato vicino ai gommoni della ong durante un salvataggio. “Nonostante le nostre richieste pubbliche, non è stata aperta alcuna indagine”. Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Méditerranée Italia, chiede anche stavolta “che venga condotta un’indagine approfondita sugli eventi di ieri pomeriggio e che i responsabili di questi atti che mettono a repentaglio la vita delle persone siano assicurati alla giustizia”. Chiede inoltre la cessazione “di ogni collaborazione europea con la Libia. Un soggetto che avanza rivendicazioni illegali in acque internazionali, ostacola deliberatamente i soccorsi a persone in pericolo di morte e prende di mira operatori umanitari disarmati e persone salvate non può essere considerata un’autorità competente”. Da ultimo, “la fine della criminalizzazione dei soccorsi, atteggiamento che non fa altro che creare un terreno fertile per questi attacchi incredibilmente violenti”, conclude Taurino.

“Queste sono le azioni intraprese dalle milizie libiche per convincere il governo italiano a rinnovare per l’ennesima volta il memorandum con quel Paese. Non è solo un’iniziativa libica, c’è anche molto dell’Italia”. Lo ha detto Oscar Camps, fondatore della Ong Open Arms, commentando quanto accaduto nella giornata di ieri quando l’imbarcazione Ocean Viking è stata attaccata con centinaia di colpi di arma da fuoco in acque internazionali dalla cosiddetta guardia costiera libica. “Un atto così violento non può non porre un interrogativo sugli accordi intercorsi tra il governo italiano e il paese Libico. Si tratta di un Memorandum di intesa che, a novembre, in assenza di un intervento istituzionale, vedrà la tacita conferma di rinnovo per un ulteriore triennio”, conclude Camps. “Ecco a chi Italia e Europa delegano il controllo dell’immigrazione: la cosiddetta ‘guardia costiera libicà, finanziata dalle nostre istituzioni, che spara centinaia di colpi a chi salva vite in mare”, rilancia anche Emergency, esprimendo “piena solidarietà” all’Ocean Viking. “Un fatto gravissimo”, dice adesso Emergency. “Italia ed Europa interrompano immediatamente gli accordi con la Libia”.