
L'elenco delle scarcerazioni è giunto in tempo reale a Ilfattoquotidiano.it, verso la mezzanotte a Caracas, da familiari di alcuni prigionieri ancora dietro le sbarre che erano a conoscenza dell'operazione
Alle prime ore del mattino in Italia, le autorità venezuelane hanno annunciato il rilascio di Americo De Grazia e Margarita Assenza, due italiani con doppio passaporto che erano stati arrestati a Caracas l’estate scorsa nell’ambito delle tensioni che lacerano il Paese. De Grazia e Assenza, che ora godono di libertà piena, sono stati scarcerati insieme ad altri undici prigionieri politici, tra cui anche il dirigente locale di El Hatillo Gorka Carnevali, probabilmente anche lui cittadino italiano, l’ex sindaco di Maracaibo, Rafael Ramírez, e il dirigente Pedro Guanipa.
L’elenco delle scarcerazioni è giunto in tempo reale a Ilfattoquotidiano.it, verso la mezzanotte di Caracas, da familiari di alcuni prigionieri ancora dietro le sbarre che erano a conoscenza dell’operazione. “Ci speravamo anche noi. Già da qualche giorno, qui a Caracas, girava voce di nuovi rilasci”, ammette uno di loro che ha chiesto l’anonimato. “La nostra speranza non viene meno e, nel frattempo, ci uniamo alla gioia di chi potrà riabbracciare i propri cari”.
La contropartita non è ancora chiara, ma c’è un’inedita intesa tra il presidente Nicolás Maduro e Henrique Capriles, che in una nota diffusa su X ha condannato “con fermezza” l’invio di navi da guerra Usa in prossimità delle coste venezuelane. “La sovranità del nostro Paese è sacra e va rispettata senza condizioni”, ha scritto Capriles, respingendo “ogni atto di forza” per smarcarsi dall’ala filostatunitense guidata da Maria Corina Machado. Nelle stesse ore Maduro si è rivolto alla nazione dando lettura del discorso pronunciato nel 1902 dall’allora presidente Cipriano Castro che parlava di “aprire le porte ai venezuelani all’estero” e “liberare i prigionieri politici”. Curiosità: anche all’epoca Caracas era assediata da navi da guerra, ma inviate dalle potenze europee, compresa l’Italia.
Il rilascio di De Grazia è stato commentato da una delle sue figlie, Maria Andreina, in un video diffuso in diverse piattaforme: “Non siamo a conoscenza dei dettagli legali, ma possiamo dire che oggi De Grazia dorme con la sua famiglia”. Classe 1959, De Grazia era stato arrestato l’8 agosto 2024, è stato più di un anno in cella nel carcere Helicoide e i familiari hanno più volte denunciato il deterioramento delle sue condizioni di salute. È stato deputato all’assemblea nazionale di Caracas in due legislature, dal 2011 al 2021, per conto del partito di centrosinistra Causa Radical nello Stato Bolívar.
L’altra italiana rilasciata, Margarita Assenza, ricopriva la carica di segretario privato del sindaco Rafael Ramírez ed è stata arrestata il 1 ottobre 2024 mentre tornava a casa dal lavoro. Assenza è stata detenuta per “reati contro il patrimonio dello Stato“, dovrà comparire lunedì a Caracas per il processo e per il momento non potrà allontanarsi dalla capitale venezuelana.
Il ministero degli Esteri italiano ha salutato positivamente le scarcerazioni, definendole “un risultato maturato anche grazie al lavoro svolto dalla Farnesina e dalle istituzioni dello Stato su impulso del Ministro Antonio Tajani e del governo”.
Restano ancora dietro le sbarre altri connazionali per i quali la diplomazia sta lavorando, tra cui il cooperante veneto Alberto Trentini, detenuto da oltre nove mesi nel penitenziario El Rodeo I, dove lo scorso 10 agosto ha compiuto 46 anni, e il giornalista italo-venezuelano Biagio Pilieri che il prossimo 28 agosto conterà 365 giorni recluso nel carcere Helicoide. Nel frattempo si moltiplicano gli incontri a Caracas in vista del rilancio dei contatti tra l’inviato per gli italiani in Venezuela, il diplomatico Luigi Maria Vignali, e le autorità del Paese sudamericano.
“Possiamo solo immaginare la felicità delle famiglie nel poter riabbracciare i propri cari finalmente liberi. Ed è una felicità che vorremmo poter condividere anche noi. Alberto è in carcere da oltre nove mesi e nessuno ancora lo ha potuto visitare”, hanno detto i familiari di Trentini, insieme alla loro legale Alessandra Ballerini, a Ilfattoquotidiano.it. “Esigiamo che il nostro governo concretizzi finalmente gli sforzi per portare a casa Alberto – aggiungono – Ogni giorno in più di detenzione e di attesa produce intollerabile sofferenza. Confidiamo nell’azione urgente della Farnesina e dell’inviato speciale. Liberare Alberto deve diventare la priorità per chi ha il potere riportarlo a casa”.
Fonti riservate commentano a Ilfattoquotidiano.it che altre scarcerazioni potrebbero verificarsi nelle prossime settimane, come “gesto di grazia” in vista del 19 ottobre, giorno della canonizzazione dei primi due santi venezuelani, José Gregorio Hernández e Carmen Rendiles, trasformata in terreno di incontro tra i vescovi di Caracas e Palacio di Miraflores.