
La condizione per un intervento di Pechino, riferisce il quotidiano tedesco "Welt am Sonntag", è che la richiesta arrivi dall'Onu. Nuovo attacco russo con droni nella notte
La Cina è disponibile a inviare truppe di peacekeeping in Ucraina nel quadro di un futuro accordo per la fine della guerra con la Russia. Lo scrive il quotidiano tedesco Welt am Sonntag, citando fonti diplomatiche europee che a loro volta riferiscono la posizione appresa dall’entourage del governo cinese. La condizione, a quanto si apprende, è che a chiedere un intervento di Pechino sia l’Onu. Secondo quanto riferito nei giorni scorsi dal giornale statunitense Axios, a suggerire un ruolo di garanzia cinese è stato lo stesso presidente russo Vladimir Putin, contrarissimo invece a un dispiegamento di uomini della Nato nello Stato confinante. Una posizione confermata dal ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, che in proposito ha ricordato come questa opzione fosse già presente nell’accordo redatto a Istanbul nei primi mesi dopo l’invasione.
Intanto però, nel suo discorso in occasione della Giornata della bandiera ucraina, Volodymyr Zelensky è tornato a respingere l’ipotesi di concedere parti di territorio alla Russia come parte dell’eventuale accordo. “Questa bandiera è l’obiettivo e il sogno di molti dei nostri cittadini nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina. E loro custodiscono questa bandiera al sicuro, perché sanno che non cederemo la nostra terra all’occupante“, ha detto il presidente. “Ringrazio tutti coloro che contribuiscono con la loro forza personale alla forza della nazione ucraina. E ricorderemo sempre i nostri eroi di epoche diverse, che hanno combattuto la libertà con la nostra bandiera in mano”, ha aggiunto.
Sul campo, invece, nella notte tra venerdì e sabato la Russia ha lanciato un attacco con 49 droni, 13 dei quali hanno colpito sette località ucraine nelle regioni di Donetsk, Dnipropetrovsk e Sumy: lo riferisce l’Aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che 36 velivoli sono stati neutralizzati. Le forze russe, attraverso una nota del ministero della Difesa, hanno rivendicato di aver preso il controllo di altre due località nella regione di Donetsk, Kleban-Byk e Sredneye.