
L'allenatore rossonero ha parlato alla vigilia dell'esordio in campionato: "Otto squadre possono vincere lo scudetto, ma il Napoli è la favorita"
“Qui deve regnare l’equilibrio, l’obiettivo è giocare la Champions senza porsi limiti”. Mai banale Massimiliano Allegri quando apre bocca. Non lo è stato nemmeno nella prima conferenza stagionale pre gara alla guida del Milan. Domani, sabato 23 agosto, l’esordio contro la Cremonese a San Siro: c’è curiosità intorno all’Allegri-bis sulla panchina rossonera. L’ex Juve ha da subito fissato l’obiettivo – la qualificazione in Champions League – e poi messo le cose in chiaro: “Scudetto? Come ho detto ci sono almeno otto squadre, però come sempre la favorita è chi ha vinto il campionato precedente”.
Dopo un’annata complicata, culminata con un piazzamento in classifica che non permetterà al Milan di disputare le coppe europee, la società rossonera ha deciso di ripartire dal duo Tare-Allegri. E se la responsabilità del primo finirà a fine mercato, l’ex Juve la sentirà per tutta la stagione, considerando che i tifosi lo vedono come un’ancora di salvezza. “Non è che se c’è Allegri allora il Milan vince in automatico. Nelle grandi squadre non conta allenatore o giocatore, conta la storia del club e quando sei qui devi sentire addosso la responsabilità di lavorare in un certo modo e non sbagliare”.
Allegri è poi sceso ancora più nello specifico dei singoli, parlando di Leao ma anche del centrocampo, che ha perso Reijnders ma ha accolto pedine come Modric, Jashari e Ricci: “Leao sta bene, speriamo di riaverlo contro il Lecce. In caso contrario tornerà dopo la sosta. Modric non si discute tecnicamente, dovremmo essere bravi a gestirlo. A Fofana e Loftus-Cheek ho detto che dovranno fare 15 gol in due. È un obiettivo a cui tengo, lo sanno”.
Un Milan che comincerà l’avventura in Serie A davanti al proprio pubblico, nonostante le proteste della Curva Sud nell’ultimo periodo, e che secondo Allegri dovrà “avere una velocità da crociera” per raggiungere il primo obiettivo: la Champions League. Poi, a marzo – “Le stagioni si decidono lì”, ha dichiarato l’allenatore rossonero – si capirà se si può aspirare a qualcosa in più.