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Sinner, lacrime e ritiro nella finale di Cincinnati: dopo soli 5 game l’azzurro lascia il campo. “Stavo male da ieri”. Alcaraz campione

L'ultimo atto del Masters 1000 americano dura appena 23 minuti. L'altoatesino: "Mi dispiace di avervi deluso ma non mi sentivo bene"

Cinque game, poco più di 20 minuti di gioco e una frase: “Mi dispiace, non ce la faccio. Mi sento troppo male, non posso muovermi”. Sono i contorni della finale del Masters 1000 di Cincinnati, conclusosi nel modo più incredibile e impronosticabile: il ritiro di Jannik Sinner. L’azzurro è infatti costretto a dare forfait per problemi fisici sotto 5-0 nel punteggio del primo set, consegnando a Carlos Alcaraz il titolo in Ohio, il primo della sua carriera. Per lo spagnolo si tratta del 22esimo titolo Atp in assoluto, il sesto del 2025 (terzo 1000 dopo Montecarlo e Roma) e dell’ottavo trofeo a livello Masters 1000. Per l’azzurro invece si tratta di una vera e propria beffa. “Già ieri non mi sentivo bene – ha spiegato Sinner nel post-finale -. Ho provato a farcela. Mi spiace deludere, ma a volte capita e bisogna accettarlo. Uno dei tornei più caldi che abbia mai giocato, il più bollente”.
Che qualcosa non andasse si era capito dopo pochi minuti. Troppo falloso l’azzurro per i suoi standard. Troppo altalenante. Tantissimi gli errori. Anche il linguaggio del corpo poi non era quello solito. Quasi claudicante, svuotato di energie, febbricitante. Una condizione insostenibile in una finale 1000. A maggior ragione contro un avversario come Alcaraz e in una situazione di caldo estremo. Un esito amaro che ha purtroppo pesanti ripercussioni sul ranking. La vittoria a Cincinnati di Alcaraz rende il sorpasso dello spagnolo in vetta alla classifica sempre più probabile. Forse già allo US Open. Sinner adesso è a quota 11.480 punti, lo spagnolo 9.590. E all’orizzonte c’è una cambiale pesantissima da duemila punti da difendere, contro quella da appena 50 punti di Alcaraz. Con questo successo, lo spagnolo inizierà l’ultimo Major della stagione virtualmente avanti in graduatoria (9.540 a 9.480). Insomma, non ci sono calcoli da fare. Per mantenere il primato anche dopo Flushing Meadows, Sinner è costretto a fare meglio del rivale. Un obiettivo raggiungibile, ma che passa inevitabilmente da un pieno recupero fisico. Guardando invece alla Race, Alcaraz rimette un bel margine tra sé e l’altoatesino. Quasi duemila punti: 8.540 a 6.650.
Primo set – Primo game, 0-40, break. Non ci può essere partenza migliore. Solo che è quella di Alcaraz. Lo spagnolo mette a segno tre risposte perfette e rompe subito l’equilibrio della sfida. Il numero 1 del mondo non ci sta e cerca subito la reazione. Nel turno successivo si spinge fino ai vantaggi ma senza crearsi una chance. Troppo falloso l’azzurro in questa fase iniziale. Un andamento che non accenna a cambiare. Anzi. Sul 2-0 Alcaraz ha nuovamente tre palle break. Sinner annulla le prime due, non la terza. Altra ottima risposta dello spagnolo e Sinner non contiene: 3-0. A questo punto la mole di errori dell’altoatesino inizia ad essere importante, mentre la sensazione che qualcosa non vada comincia a diffondersi sul terreno di gioco. Sinner infatti non appare in difficoltà solo a livello del gioco, ma anche da quello fisico. Un’impressione che diventa una conferma dopo il 5-0 di Alcaraz. E lo diventa con la decisione più sorprendente che si potesse immaginare: il ritiro. Sinner non ce la fa. “Sono sceso in campo solo per rispetto verso il pubblico, ma non ce la facevo” ha detto il numero 1 del mondo al rivale spagnolo. Alcaraz è il nuovo campione di Cincinnati: 5-0 rit.