
I risultati delle analisi inviati alla Procura. I ricoverati a Cosenza salgono a 15: un ventenne in terapia intensiva. L'autopsia conferma l'intossicazione della donna morta a Cagliari
Non solo i friarielli. Più alimenti trovati sul food truck a Diamante da cui sarebbe partita l’intossicazione che ha provocato la morte di due persone ed il ricovero di altre 14, erano contaminati da botulino. È quanto risultato dalle analisi condotte sui cibi da parte dell’Istituto superiore di sanità. I risultati sono stati inviati alla Procura della Repubblica di Paola che coordina le indagini. “Ipotizziamo che utilizzasse un solo attrezzo da cucina per maneggiare gli alimenti, altrimenti non si spiega” ha detto il procuratore Domenico Fiordalisi riferendosi al titolare del mezzo, indagato insieme ad altre nove persone per il decesso del 52enne Luigi Di Sarno (di Cercola, nel Napoletano) e della 45enne Tamara D’Acunto (di Diamante).
Lunedì il il numero degli indagati è salito a dieci. Il decimo indagato è un medico che si aggiunge agli altri cinque sanitari già iscritti nel registro: anche lui visitato uno dei due deceduti. Precedentemente erano già indagati il commerciante ambulante che ha venduto i panini, tre responsabili delle ditte produttrici del prodotto inquinato e cinque medici di due strutture sanitarie del cosentino. I reati ipotizzati sono omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive.
Nel pomeriggio all’ospedale Annunziata di Cosenza è arrivato il 15esimo paziente, un ventenne figlio di una donna già ricoverata: trasferito immediatamente in terapia intensiva, è sottoposto a monitoraggio continuo. Complessivamente i degenti sono 15: cinque di loro sono ancora in terapia intensiva, tre in pediatria e sette nei reparti di area medica. Sul fronte della prevenzione, invece, è notizia della mattina il ritiro di alcuni lotti di friarielli alla napoletana imposto dal ministero della Salute per sospetta contaminazione da botulino: qui i dettagli con i lotti e i marchi coinvolti.
Per martedì sono attese le autopsie sui due morti di Cosenza. A Cagliari, intanto, l’accertamento ha confermato che è un’intossicazione da botulino la causa della morte di Roberta Pitzalis, la 38enne deceduta dopo aver mangiato del guacamole alla Fiesta Latina di Monserrato, il comune dove abitava. Per la sua morte è indagato il titolare del chiosco che le aveva venduto il cibo. La donna era stata ricoverata insieme ad altre cinque persone: quattro sono state già dimesse, mentre un bambino di 11 anni si trova ancora al Policlinico Gemelli di Roma, dov’è stato trasferito e operato. Una ragazza di 14 anni e una donna di 62 erano state invece ricoverate al Policlinico di Monserrato, dove si trovano tuttora.