Dildo in campo in WNBA: i precedenti dei giorni scorsi
Oltre a quello finito accanto a Sophie Cunnigham, sui social si è sparsa la voce di un altro dildo lanciato in campo durante la partita di stanotte, ma non finito in campo. Il sex toy sarebbe terminato nelle prime file della tribuna, accanto a un bambino. Ma non sono dei precedenti isolati.
Una settimana fa, il primo caso era avvenuto ad Atlanta, nel quarto quarto della partita tra Atlanta Dream e i Golden State, a College Park. Un tifoso è stato arrestato, secondo la WNBA, e cacciato dall’arena e per minimo un anno non potrà entrare negli stadi. L’ultimo episodio è capitato venerdì sera nel terzo quarto dello scontro tra Golden State Valkyries e Chicago Sky: un sex toy verde brillante è stato gettato dagli spalti della Wintrust Arena di Chicago ed è caduto appena fuori dal campo sotto uno dei canestri. Con le Sky in attacco, la partita è stata interrotta e un arbitro (donna) ha calciato l’oggetto di lato, dove è stato raccolto con un asciugamano e rimosso.
Dopo quell’episodio, diverse giocatrici avevano alzato la voce. “È una mancanza di rispetto”, ha commentato Elizabeth Williams, centro delle Sky. “Non capisco davvero il senso. È davvero immaturo. Chiunque lo faccia deve solo crescere”, ha aggiunto. “Sicurezza dell’arena?! Pronto??!” ha scritto la giocatrice delle New York Liberty Isabelle Harrison su X. “Per favore, fate di meglio. Non è divertente. Non lo è mai stato. Lanciare qualsiasi cosa in campo è pericoloso”, ha terminato il centro newyorkese. Diversi club e giocatrici adesso continuano ad alzare la voce. Ma visto quanto accaduto a Sophie Cunnigham, evidentemente non basta.
