
L'episodio è avvenuto a Gallipoli.. Da accertare perché il bambino si è ritrovato nella parte della vasca in cui l'acqua è più alta
Un bambino di 7 anni ha rischiato di annegare nella piscina di un parco acquatico di Gallipoli, in provincia di Lecce, dove la famiglia – residente in Liguria – era tornata per le vacanze estive. Ora è intubato e ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale della località pugliese, dove è arrivato in arresto cardiaco. Dalle prime analisi sono stati rilevati danni cerebrali. Il piccolo, secondo una primissima ricostruzione, era con i genitori quando si è ritrovato nella parte della piscina in in cui l’acqua è più alta, e secondo alcune testimonianze non indossava i braccioli. Sarebbe stato il padre ad accorgersi che il figlio galleggiava privo di sensi. Sul posto sono interventi gli agenti del commissariato di polizia e il magistrato di turno della procura per i Minorenni, che non ha disposto il sequestro della piscina. Da chiarire eventuali responsabilità.
Si tratta del quarto caso dallo scorso 15 giugno, quando a Cagliari era morto un 16enne. Poi il piccolo Michel, 4 anni, ritrovato privo di sensi in una vasca del centro acquatico di Castrezzato, Bergamo, e il bimbo di due anni morto il 3 luglio nella piscina del cortile di casa a Sant’Antonio in Mercadello, nel Modenese. Il presidente di Assopiscine, Ferruccio Alessandria, ricorda che “da tempo chiediamo una legge nazionale sulla sicurezza nelle piscine, che imponga standard minimi e obblighi chiari: la segnalazione chiara dei livelli di profondità e l’impiego di sistemi di sicurezza passiva – afferma – sono elementi essenziali per prevenire simili tragedie”.