Prove su strada

Nissan Qashqai e-Power, la prova de Il Fatto.it – Spinta da elettrica, efficienza da ibrida – FOTO

Il nuovo sistema ibrido seriale porta il suv giapponese su un altro livello: fluido, silenzioso e parco nei consumi

Non c’è bisogno di effetti speciali o stravolgimenti visivi per capire che qualcosa è cambiato, anzi, la nuova Nissan Qashqai e-Power 2025 gioca proprio sulla continuità: da fuori sembra sempre lei, ma dentro, e soprattutto sotto pelle, è tutta un’altra storia. Il motore a benzina è ancora un 1.5 tre cilindri, ma si comporta in maniera del tutto diversa rispetto al passato, merito di una revisione profonda, quasi chirurgica, che lo ha reso più efficiente, più silenzioso e, nel complesso, anche più raffinato.

Il cuore elettrico, invece, si è fatto più potente: ora sono 205 i cavalli che arrivano alle ruote anteriori. Niente cambio, nessuna frizione, zero passaggi di marcia, solo una spinta fluida e continua, come se si trattasse di una full EV anziché una ibrida. Un sistema intelligente, che ricarica la batteria interna con il motore a scoppio senza mai farlo arrivare direttamente alle ruote, in questo modo si può avere il meglio dei due mondi, ma senza il fastidio di un’autonomia limitata o di colonnine da cercare per forza. Anche se ufficialmente si tratta della seconda generazione della full hybrid, in realtà è la terza, questo perché la prima generazione non è mai uscita fuori dal territorio giapponese.

Il motore termico è stato praticamente rifatto da capo, si è detto addio al complesso sistema a rapporto di compressione variabile, puntando invece su una configurazione più semplice e – sorpresa – più efficace. Il ciclo Miller ha preso il posto del classico Otto, con un turbo maggiorato che riesce a spingere meglio fin dai bassi regimi. Il tutto è stato poi “incapsulato” insieme alle componenti elettriche (motore, generatore, inverter, ecc.) in un’architettura ribattezzata “five to one”, dove tutto lavora come un unico blocco compatto. Questo non solo rende la meccanica più rigida e meno soggetta a vibrazioni, ma consente anche un risparmio di peso tutt’altro che trascurabile. Il risultato è un’auto che durante la nostra prova è risultata davvero silenziosa, morbida nelle accelerazioni ma allo stesso tempo reattiva nel pedale, senza quelle fastidiose pause tra la schiacciata dell’acceleratore e il movimento della vettura.

Un altro punto forte è l’efficienza nei consumi, del resto i numeri parlano chiaro: si passa da 20,4 km/l a 21,7 con cerchi da 20” e addirittura a 22,2 km/l con i nuovi 17”, quelli più efficienti. Ma più che il dato secco, quello che colpisce è la fluidità della guida in città, dove l’auto sfrutta al massimo la parte elettrica.

La nuova Qashqai ha convinto anche in autostrada, dove la vecchia generazione faticava un po’, con il motore che girava alto per ricaricare la batteria. Ora, invece, lavora a regimi più bassi (fino a 600 giri/min in meno), con consumi ridotti del 14% rispetto alla precedente. Per quanto riguarda l’autonomia, quella dichiarata sale a circa 1.200 km nel ciclo misto, mentre le emissioni si fermano a 102 g/km di CO₂. Sotto sforzo, anche con il piede pesante, il tre cilindri resta composto. Prima c’era una certa tendenza a “cantare” troppo, con un suono monotono e un po’ fastidioso. Ora no, si sente che lavora, ma lo fa con discrezione. La nuova modalità Sport, introdotta per esaltare i 205 CV, non cambia drasticamente le prestazioni, ma rende tutto un po’ più vivace. Lo scatto 0-100 resta sui 7,6 secondi, mentre la velocità massima è di 170 km/h. Dati che non fanno gridare al miracolo, ma che in uso reale si traducono in una guida sempre pronta e gradevole.

Lo stile degli interni non è stato stavolto. Si respira ancora quell’aria di qualità discreta, fatta di materiali ben assemblati e finiture curate. Il sistema multimediale ora integra Google Maps, Waze e tutti i servizi cloud più utilizzati, grazie alla partnership con la piattaforma Google. Il cruscotto digitale da 12” è ben leggibile e personalizzabile, mentre il display centrale da 9” gestisce infotainment e comandi vari, tra cui anche gli ADAS.

Molto bene l’Around View Monitor con visuale 3D dall’alto: comodissimo in manovra, specie nei parcheggi stretti. Peccato solo per i portaoggetti. Sono pochi, e quelli che ci sono non brillano per capacità. Con la batteria sotto i sedili, non si perde troppo in spazio, ma nemmeno si guadagna. Il bagagliaio resta sui 402 litri di base, ampliabili a 1.421 con i sedili abbattuti. Non è poco, certo, ma la concorrenza diretta in alcuni casi offre qualcosa in più, e considerando il peso della Qashqai (quasi 1.700 kg in ordine di marcia), un po’ di spazio extra avrebbe aiutato sul fronte praticità.

Il pacchetto di assistenza alla guida è completo e avanzato, con il sistema ProPilot con Navi-Link che consente una guida semi-autonoma di livello 2, con mantenimento della corsia, frenata automatica, adattamento alla velocità del traffico e riconoscimento dei segnali. La personalizzazione è buona, anche se per disattivare certi segnali acustici un po’ troppo invadenti serve spesso passare dal display centrale. Un dettaglio, ma che alla lunga può fare la differenza tra relax e il fastidio di compiere sempre la stessa operazione.

La sensazione generale è quella di avere tra le mani un’auto che guarda al futuro senza tagliare col passato. Non è una plug-in, non è un’elettrica pura, eppure riesce a offrire un’esperienza di guida simile a quella di un veicolo a batteria, dove il merito va tutto al sistema e-Power, giunto ora a una maturità tecnica che lo rende davvero competitivo.

Il debutto ufficiale nelle concessionarie italiane è previsto per settembre 2025, purtroppo i prezzi non sono stati ancora comunicati ma lo saranno entro la fine di luglio o al massimo di agosto. In ogni caso è da considerare che attualmente la Qashqai parte da 37.000 euro, in linea con la tecnologia proposta e con il posizionamento premium che Qashqai si è conquistata negli anni.