
Ricercata dall'Interpol la donna è approdata in Italia. Per lei ha parlato il legale che smentisce l'ipotesi iniziale di una sua candidatura alle politiche del 2027
Condannata in Brasile a dieci anni di carcere, dove si attende che le venga revocato il mandato elettorale, la deputata di destra Clara Zambelli si è rifugiata in Italia per sfuggire alla giustizia del suo paese. L’accusa che l’aveva portata in tribunale era quella di aver hackerato il sito internet del CNJ, il Consiglio Nazionale della Giustizia.
Secondo i magistrati Zambelli avrebbe inserito nel sistema dei documenti falsi con lo scopo di screditare chi indagava su Bolsonaro dopo il tentato colpo di stato del 2022. Arrivate a metà maggio la sentenza e l’ordine di custodia cautelare, la donna era fuggita, diventando così ricercata dall’Interpol.
Ieri un’intervista del suo avvocato Fabio Pagnozzi, rilasciata al portale Metrópoles, aveva lasciato intendere che fosse interessata a sfruttare la doppia cittadinanza italo-brasiliana per candidarsi alle elezioni del 2027 e “proseguire il suo lavoro politico”, con tanto di contatti già avviati con esponenti politici della destra nostrana. Oggi, in una seconda dichiarazione, questa volta alla CNN, il futuro professionale della parlamentare sembra cambiato e non sarebbe pronta a candidarsi. Anche se non son intenderebbe ritirarsi completamente dalla vita pubblica. Gli avvocati hanno aggiunto che i recenti eventi avrebbero profondamente turbato la donna, che ha però ricevuto il sostegno di “molte persone che hanno fiducia nel suo lavoro”. Al momento la deputata si trova in una località italiana sconosciuta, ma la difesa nega si tratti di latitanza e afferma che la donna è disposizione delle autorità italiane.